Il rischio e la prevenzione non riguardano solo le donne. Anche gli uomini devono fare i conti con il tumore al seno. Di fatto non è una patologia al femminile, anche i maschi con un'incidenza dell'1 per cento possono essere colpiti. A dominare tra gli uomini è comunque il cancro alla prostata con un'incidenza del 25 per cento. Ma attenzione: chi ha i geni "Jolie", ovvero con Brca1 e Brca2 ha percentuali completamente invertite e con un maggiore rischio nel campo del tumore al seno. Ad accendere i riflettori su questa patologia maschile è stato uno studio pubblicato dal Journal of Clinical Oncology condotto dal Laura Ottini della Sapienza con Antonis Antoniou dell'università di Cambridge. La ricerca si è avvalsa dei dati raccolti analizzando oltre 500.000 polimorfismi in 1.802 uomini portatori di mutazioni in Brca1 e Brca2. Con un approccio di GWAS (Genome Wide Association Study) i dati degli individui malati sono stati confrontati con quelli degli individui sani ed è stato elaborato un modello statistico, il PRS (Polygenic Risk Score), basato su 88 polimorfismi per il tumore della mammella e 103 per quello della prostata. Questa stratificazione potrebbe permettere nella pratica clinica di sorvegliare ciascun individuo secondo il proprio rischio personale, riservando controlli maggiori agli individui ad alto PRS.
"Le implicazioni di questo studio per la prevenzione e la diagnosi precoce - afferma Laura Ottini - sono notevoli e rispondono alle crescenti richieste di una medicina personalizzata per la quale è fondamentale migliorare l’efficacia degli screening attualmente proposti".
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