Uccise l'ex marito e lo gettò nel Tevere: assolta per legittima difesa

Per la donna e il nuovo compagno il pm aveva chiesto l'ergastolo. Ma per i giudici fu legittima difesa

Una sentenza che farà discutere quella contro Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini. I due erano accusati di aver ucciso volontariamente e con premeditazione l'imprenditore catanzarese Domenico Bruno, ex marito della donna. Per loro il pm aveva chiesto l'ergastolo, ma la Corte d'assise di Roma ha assolto Rubini "per non aver commesso il fatto", mentre la Cristallo è stata ritenuta non punibile perché ha agito per legittima difesa.

Secondo i difensori degli imputati, infatti, la donna si sarebbe solo "difesa da anni ed anni di violenze ed abusi" da parte del marito. L'uomo, poi, sparì dalla sua casa di Roma la sera del 27 gennaio 2004 e il suo cadavere venne trovato sulla spiaggia di Ostia solo un mese dopo. Sul corpo presentava dodici coltellate, inferte, si scoprirà poi, dall'ex moglie che avrebbe reagito dopo l'ennesima lite. Gli inquirenti sostennero che la Cristallo fu aiutata dal nuovo compagno, Rubini, che invitò a cena l'uomo per poi aggredirlo.

Diversa la scena raccontata dalla donna: Bruno avrebbe tentato di strangolarla dopo che si era rifiutata di ritirare la querela per stalking e lei avrebbe reagito violentemente colpendolo con un coltello preso in cucina.

Poi ha chiamato Rubini, con l'aiuto del quale ha avvolto il cadavere in un tappeto e lo ha buttato nel Tevere. Un omicidio, dunque, quasi "fortuito", dettato dalla volontà di sopravvivenza e non premeditato come sostenevano pm e avvocati di parte civile. Almeno secondo i giudici.

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