Un risarcimento di 124mila euro è stato chiesto dall’Inps alle due figlie minorenni di una coppia morta a Marina di Massa. Si tratta di Marco Loiola, l’uomo di 40 anni che il 28 luglio 2013 uccise l’ex moglie e madre delle due ragazzine, Cristina Biagi e poi si tolse la vita. Loiola aveva inoltre ferito con sei colpi di pistola un altro uomo che oggi ha 54 anni ed è riuscito a sopravvivere. Proprio per la sua indennità di malattia e per l’assegno di invalidità, l’Inps ha chiesto il pagamento dell’indennizzo.
Come spiega Il Tirreno, la vicenda è stata resa nota da Francesca Galloni, l’avvocato di fiducia della famiglia Biagi. Il legale ha sottolineato che l’obiettivo è di non aprire un contenzioso legale con l’Inps. Allo stesso ha auspicato che l’Istituto di previdenza rinunci alla sua richiesta oppure che abbatta la cifra avanzata e la renda consona alla situazione di questa famiglia. “Purtroppo, su questo tema lo Stato è un Giano Bifronte - ha evidenziato l’avvocato -. Da una parte lavora per costituire un fondo per i risarcimenti ai familiari delle vittime di femminicidio, come nel caso di Cristina Biagi, dall’altro c’è un istituto nazionale direttamente riferibile allo Stato, che chiede dei soldi agli stessi familiari”.
Inoltre, Biagi ha detto che è stata contattata dai deputati Riccardo Ricciardi del Movimento 5 Stelle e Martina Nardi del Partito democratico, i quali hanno espresso vicinanza e hanno chiesto maggiori informazioni su quanto accaduto. Il legale ha precisato che i due politici massesi cercheranno in tutti i modi di sostenere la famiglia in questa vicenda. “L’interessamento dei nostri rappresentanti istituzionali è un ottimo inizio - ha sottolineato l’avvocato - e speriamo che porti a qualcosa di concreto soprattutto per le due minori”.
Alessio Biagi, zio delle due ragazzine, si è rivolto su Facebook anche al Capo dello Stato Sergio Mattarella parlando di questo caso, definendolo “umanamente orribile” perché l’Inps ha chiesto alle sue nipoti minorenni di “pagare colpe non loro”. Alessio Biagi ha ricordato che spesso ci si dimentica ciò che queste tragedie producono: figli minorenni affidati alla cura di nonni e zii che hanno l’arduo compito di educarli e crescerli, cercando di colmare il loro dolore.
"Questa la battaglia che stiamo affrontando e affronteremo per le nostre nipoti - scrive lo zio - fino ad una soluzione definitiva che restituisca loro un futuro. Dignità significa restare con la schiena diritta e mostrare la propria ferita come una bandiera".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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