Con i decreti attuativi, le unioni civili sono entrate nell'ordinamento giuridico italiano ma, nella loro lunga corsa per diventare legge, esse hanno perso per strada il bagaglio più importante, ciò che giustifica il senso stesso dell'unione: il rispetto del sentimento d'amore.
Durante quella corsa è stato abbandonato tutto ciò che poteva rendere troppo simili le unioni civili al matrimonio: non si discute che la nuova legge sia una testimonianza di civiltà, ma se io fossi tra coloro che l'attendono da anni, oggi, proprio da quella legge mi sentirei umiliato.
Già il testo sancisce che non ci debba essere l'obbligo di fedeltà. Vera buffonata che offende i contraenti dell'unione, svilendo il sentimento d'amore che li ha portati a chiedere la legalizzazione del loro rapporto. Ma, evidentemente, non è bastato questo modo di sminuire il significato delle unioni, adesso si è aggiunto qualcos'altro: la modalità della rescissione.
Per mettere la parola «fine» al rapporto, basta scrivere quella parola in una lettera e spedirla al partner per raccomandata. L'unica difficoltà per separarsi dipende dal funzionamento delle Poste, dagli scioperi in programma, dalla disattenzione del postino che può perdersi per strada la lettera.
Se le Poste danno buona prova del loro funzionamento, diventa più facile dividersi dal partner che sciogliere un contratto d'affitto; diventa più difficile e complicato licenziare un lavoratore, anche senza articolo 18, che dare il benservito alla persona amata. Il valore di una relazione d'amore sancita da una legge si misura anche dalla complessità con cui essa stabilisce le procedure del divorzio. Per un credente che si sposa in chiesa, lo scioglimento del vincolo non è previsto; per chi si sposa laicamente in Comune, c'è un iter da seguire per divorziare. Per le unioni civili basta una raccomandata con la speranza che funzionino le Poste.
Qualcosa di più grottesco e volgare non si poteva immaginare. Si calpesta con cinismo il sentimento che porta a desiderare l'unione di fronte agli occhi del mondo: il codice civile prevede già le norme più significative presenti nella legge sulle unioni civili, ma quella legge era attesa affinché il proprio sentimento d'amore non fosse clandestino, fosse rispettato apertamente dall'ordinamento civile dello Stato.
Con i suoi decreti attuativi la legge mostra la sua totale
indifferenza ai valori sentimentali che avevano portato a chiedere da lungo tempo la normalizzazione delle unioni di fatto. Quella cinica indifferenza è diventata l'unico vero sentimento che ha, evidentemente, ispirato la legge.
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