Una valanga di scarcerazioni. E 21 presunti boss ritornano in libertà

Erano stati arrestati un mese fa grazie alle denunce di decine di vittime del racket. Ma il Riesame ha annullato tutto

Una valanga di scarcerazioni. E 21 presunti boss ritornano in libertà

Valanga di scarcerazioni nell'Agrigentino dove sono tornati liberi presunti boss e gregari di Cosa nostra accusati di associazione mafiosa ed estorsione. Fino a questo momento, come confermano gli inquirenti all'Adnkronos "sono più di venti le persone scarcerate sulle 57 arrestate lo scorso 22 gennaio" nel corso dell'operazione Montagna. "Ma il numero potrebbe crescere", avvertono gli investigatori sconsolati. Un blitz che aveva "decapitato Cosa nostra agrigentina", come aveva detto il colonnello Giovanni Pellegrino, Comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento, commentando i retroscena del maxiblitz, definito dal Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, come "una delle più importanti operazioni antimafia degli ultimi anni". "Con l'operazione vengono aggrediti due mandamenti mafiosi preesistenti - diceva ancora l'ufficiale dei Carabinieri - e messa in luce l'esistenza di una nuova creatura, la "Montagna" a cui aderiscono, sotto l'egida, del paese di Santa Elisabetta, anche i paesi della realtà provinciale montana di Agrigento".

Agli arresti per la prima volta avevano contribuito decine di commercianti e imprenditori della provincia di Agrigento. Ora gli estortori e i presunti mafiosi tornano - probabilmente per un difetto di motivazione dell'ordinanza del Gip, forse oggetto di un copia e incolla - a diretto contatto con coloro che li avevano denunciati o che avevano confermato le accuse, dopo che erano stati messi di fronte all'evidenza dei fatti. Liberi tra gli altri Raffaele Fragapane, Antonino Vizzì, Giuseppe Vella, Luigi Pullara e Giuseppe Blando.

Le motivazioni del riesame non sono ancora depositate, la Procura si riserva l'impugnazione in Cassazione: ma i tempi saranno comunque lunghissimi. Dopo il blitz aveva iniziato a collaborare Giuseppe Quaranta, ex capomafia di Favara, che paradossalmente resta in carcere. Intanto gli altri boss tornano liberi.

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