Bloccare per legge i siti porno in Italia. Lo ha proposto ieri Mario Adinolfi, leader del 'Popolo della Famiglia' e tra gli organizzatori dell'ultimo 'Family Day'.
"Se andassimo al governo, vieteremmo i siti porno. La fruizione 'facile' della pornografia influenza negativamente i giovani, l'oppressione sessuale tradizionalmente attribuita alla Chiesa in realtà è dettata dagli stereotipi del porno", aveva scritto ieri Adinolfi sul suo profilo Facebook sottolineando che "basterebbe fare una blacklist come avviene con alcuni siti di gioco d'azzardo, il porno è degrado e commercio del corpo femminile".
A stretto giro è arrivata la replica della pornostar Valentina Nappi, che, sempre tramite Facebook, scrive: "La libertà sessuale non c'entra nulla con l'amore, ci vuole educazione sessuale e sentimentale. Il porno semplicemente ci ricorda che abbiamo dei genitali e ci spiega come amarli.
Per me è stato la salvezza, ragazzi con la tua stessa mentalità volevano farmi fare la fine di Tiziana Cantone". E aggiunge: "non credere che sia questo grande business, fa meno soldi di un caseificio di Battipaglia".
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