La vera delusione è il Colle

Il presidente della Repubblica sta rinunciando all'esercizio delle sue prerogative costituzionali, svilendo il suo ruolo e rappresentandolo agli occhi della opinione pubblica come sterile figura notarile

La vera delusione è il Colle

Desta sconcerto e preoccupazione lo stallo politico- indirizzo politico. Di fronte a tutto ciò il capo dello Stato non può più tacere. Il presidente della Repubblica sta rinunciando all'esercizio delle sue prerogative costituzionali, svilendo il suo ruolo e rappresentandolo agli occhi della opinione pubblica come sterile figura notarile, mero esecutore materiale di decisioni, valutazioni ed accordi altrui. La prima carica dello Stato, che in passato ci ha abituati a prese di posizioni anche forti con la rinuncia alle nomine di ministri sgraditi, al reiterato rinvio alle Camere di leggi e a una costante moral suasion in ogni ambito, oggi vergognosamente tace, assuefatta al volere arbitrario di capi partito bramosi di poltrone e di potere, capaci di imporre premier, ministri e programmi senza che dalle stanze del Quirinale si batta ciglio. Un capo dello Stato che ancora non motiva le ragioni per le quali avrebbe inviato un governo «neutrale» alle Camere pur sapendo che non avrebbe avuto i voti, e non invece un governo di centrodestra espressione della volontà della maggioranza degli italiani; un capo dello Stato che nemmeno di fronte alla riabilitazione dell'unico leader autorevole e unico protagonista della politica internazionale ad aver presieduto per tre volte il G8 come il presidente Silvio Berlusconi, ha avuto la minima tentazione di conferire al centrodestra unito (che ha vinto le elezioni) la possibilità di prendere il timone di un Paese, può essere ancora considerato una garanzia per il popolo italiano, un'àncora di salvezza, un argine al dissolvimento delle più elementari regole di grammatica politica, economica e costituzionale? L'unica scialuppa di salvataggio viene dal presidente Berlusconi, forzatamente e ingiustamente tenuto in panchina per 5 anni.

A colpi di Stato silenziosi e non violenti abbiamo già assistito troppe volte nell'ultimo quarto di secolo, ora sarebbe il momento di rispettare e far rispettare la volontà popolare.

Marta Fascina, deputato Forza Italia

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