Il vescovo tuona: "Dietro i flussi migratori c'è piano per islamizzazione"

Il vescovo Ignazio Zambito, all'interno di una lunga intervista, ha parlato di gestione di fenomeni migratori e del ministro Salvini. Secondo la posizione del monsignore, il leader leghista non solo non è il male assoluto, ma fa anche "arrabbiare gli intellettuali alla moda". Non sarebbe giusto, poi, associare gli emigrati italiani del dopoguerra a quelli che stanno sbarcando oggi nel Belpaese

Il vescovo tuona: "Dietro i flussi migratori c'è piano per islamizzazione"

Un altro vescovo schieratosi dalla parte del ministro Matteo Salvini. Non si placa la polemica sollevata per via della copertina di Famiglia Cristiana. Quel "Vade Retro" non sembra essere stato accettato da tutti gli ecclesiastici italiani.

Questa volta, a parlare, è il vescovo emerito di Patti, monsignor Ignazio Zambito, che ha rilasciato un'intervista a La Fede Quotidiana. Molti i temi d'attualità trattati all'interno del botta e risposta pubblicato dal portale cattolico, ma tra le affermazioni fatte, spicca di certo quella sull'operato dell'inquilino del Viminale: "Fa arrabbiare il consenso omologato e qualche intellettuale alla moda - ha detto Zambito riferendosi al leader leghista, ma è intelligente".

Poi quella che sembrerebbe essere una presa di posizione sulla copertina contestata (anche se il settimanale cattolico non viene mai nominato): "Gli ho sentito dire anche cose intelligenti e non è il male assoluto - ha ribadito su Salvini - . Solo il diavolo lo è, io non condanno nessuno". Ma Zambito non si è limitato a questo. Il vescovo siciliano, come un ciclone, ha sviscerato punto per punto le questioni che stanno tenendo banco sui media in questa fase intermedia dell'estate. In primis, quella relativa alla gestione dei fenomeni migratori. Per monsignor Zambito "non ha alcun senso paragonare quelli che arrivano qui ai nostri emigrati che andavano all’estero. "I nostri - ha sottolineato il monsignore - partivano verso terre che avevano capacità di assorbimento di manodopera, cioè lavoro da offrire, erano educati, rispettavano leggi, costumi e tradizioni dei Paesi dove andavano". Poi la domanda piccata: "Chi paga il viaggio a tanti migranti che non sembrano emaciati o gracili, come chi soffre la fame. Ho il sospetto che dietro i flussi migratori esista un piano per favorire l’islamizzazione del nostro continente...".

Il monsignore non è stato leggero neppure nei confronti di quei preti di strada che, qualche settimana fa, hanno dato vita al "digiuno a staffetta", per protestare contro la linea dura del governo in materia d'immigrazione: "Il Vangelo dice che quando digiuni non devi fare pubblicità, ma rimanere nel silenzio e il Padre ti ricompensa, non bisogna suonare la troma e di trombe ne hanno suonate tante". Poi la stoccata a certe Ong e a un certo modo di concepire l'accoglienza (anche qui, senza un riferimento diretto): "La sacra Scrittura dice in un passo che dove ci stanno le carcasse, volano gli avvoltoi. Io ovviamente non paragono nessuno agli avvoltoi. Certo è che dove girano soldi, arrivano tutti. Qui non pongo in discussione l’onestà di nessuno".

"I poveri

italiani - ha chiosato il monsignore - spesso trattati peggio dei migranti, evidentemente non rendono denaro". Un altro ecclesiastico sembra essersi schierato in modo critico verso chi predica l'accoglienza a tutti i costi.

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