Nel Cara (il centro di accoglienza richiedenti asilo, ndr) di Borgo Mezzanone, un piccolo paese in provincia di Foggia, si stanno registrando negli ultimi giorni moltissime tensioni tra immigrati.
Il centro ospita oltre mille profughi di origine africana ormai ai ferri corti tra loro e con altri immigrati esterni alla struttura.
Sei giorni fa un giovane ivoriano, dopo essere stato ricoverato in prognosi riservata, è stato arrestato per tentato omicidio di un nigeriano. Lunedì sera, c’è stato l’accoltellamento alle mani e alla gamba di un giovane del Togo ed il ferimento di altri due nigeriani. Ancora, martedì pomeriggio, arriva la denuncia di aggressione da parte di due ospiti della struttura aggrediti verbalmente e fisicamente da altri due extracomunitari clandestini, che vivono all’esterno del Cara. Il centro sorge in un’ex pista di atterraggio, utilizzata soprattutto durante la Seconda Guerra mondiale e che oggi torna in vita, sotto altre vesti e in una “guerra” diversa. Ci vivono circa 500 clandestini in media e la tensione è sempre più alta. Molto spesso arrivano a colpirsi con coltelli o bastoni, ma non solo.
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