Verbi tassativamente all'indicativo, via le congiunzioni inutili e i pronomi, addio alla doppia negazione. È l'atto amministrativo del futuro, comprensibile e «sburocratizzato», secondo l'Accademia della Crusca.
L'Istituzione fiorentina presenterà il «Manuale di regole e suggerimenti per la redazione degli atti amministrativi» (a cui ha collaborato assieme ad altre istituzioni) il prossimo 11 febbraio nella sua sede. Ma già stamani 50 dipendenti del Comune di Prato hanno partecipato al seminario formativo di presentazione nella sala del Consiglio. Esaminando il manuale si possono cogliere indicazioni e consigli che mirano a rendere accessibili i documenti per tutti i cittadini. Il latino e l'inglese vanno in soffitta: i 70 mila vocaboli della lingua italiana sono, infatti, più che sufficienti per formulare frasi comprensibili e corrette.
Tutto il manuale è finalizzato a semplificare. «Apporre la firma» si dirà «firmare», verbi ridondanti come «obliterare» dovranno lasciare spazio al più chiaro «timbrare». Giorni contati anche per le «perifrasi cristallizzate»: si dice «impedimento» e non «condizione ostativa», la fumosa «breve modulistica» deve lasciare spazio al «modulo». «Esso ed essa», difficilmente riconducibili a un soggetto precedente nella frase, dovranno essere evitati con cura a favore di una ripetizione del soggetto. Il 'vademecum' prova dunque a smussare tutti gli angoli della lingua burocratica, intervenendo su brevità del periodo, connessioni fra le frasi, uso di abbreviazioni e sigle, tipi di enumerazioni, frasi condizionali, frasi negative, tempi e modi verbali, termini giuridici, arcaismi, neologismi e latinismi.
Alla diffusione del manuale seguirà un corso di formazione per i dipendenti pubblici delle amministrazioni che decideranno di aderire al progetto. In Toscana, oltre a Prato, hanno già fornito la propria disponibilità i Comuni di Livorno e Borgo San Lorenzo. Il testo attualizzato del manuale è consultabile al sito www.pacto.it.
Angela Frati, dell'Accademia della Crusca, ha illustrato stamani le 39 regole di sintassi, testualità, lessico e grammatica che stanno alla base dell'interpretazione erronea degli atti. «L'Accademia - ha spiegato - ha guidato questo gruppo di studiosi concentrando il proprio lavoro sulle regole linguistiche. Il genere amministrativo è infatti composto da testi con molte influenze, dalla modulistica alle lettere informative, passando per gli avvisi: tipologie testuali diverse. Per questo il vincolo interpretativo è la capacità che ha l'utente di interpretare. Non basta scrivere correttamente, perchè l'insieme di tante frasi semplici possono non comporre un testo corretto, il nostro punto di vista è dunque testuale, generale».
Il libretto è stato realizzato dall'Ittig (Istituto di teoria e tecnica dell'informazione giuridica) del Cnr di Firenze insieme alla Crusca, alle università di Firenze, Catania, Modena, Reggio Emilia, al Consiglio regionale della Toscana, al Comune di Livorno, alla società Tecnodiritto.
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