Aleksandr Solgenitsyn sotto attacco. Un attacco alla memoria che non offende solo memoria del premio Nobel per la Letturatura ma che infanga tutti quegli innocenti che sotto il comunismo morirono nei campi di lavoro forzato per i dissidenti. Ad attaccare l'autore di Arcipelago Gulag è stato Literaturnaja Gazeta, vecchio giornale che dal 1929 in poi fu l'organo dell'Unione Scrittori e la guida ideologica che attraverso pesanti stroncature anticipava la tragica fine di chiunque fosse contrario alla dittatura.
"È un grave errore - ha scritto il direttore di Literaturnaja Gazeta, Jurij Poliakov - celebrare e far studiare nelle scuole le opere di Solgenitsyn che ha abbandonato il suo Paese e lanciato ripetuti appelli agli americani perché scatenassero una guerra contro di noi". E ancora: "Arcipelago Gulag va interpretato come un esempio di creatività artistica piuttosto che come una corretta descrizione della realtà".
A Poliakov, però, ha subito risposto Natalja Svetlova, la moglie di Solgenitsyn, per ricordargli le sofferenze (fisiche e psicologiche) patite dal marito negli anni di reclusione nel gulag. "Solgenitsyn - ha sottolineato la Svetlova - non abbandonò il suo Paese ma ne fu espulso con infamia nel 1974". Quindi ha ricordato come l'autore di Arcipelago Gulag e Una giornata nella vita di Ivan Denisovic abbia sempre difeso le ragioni della Russia "tanto da essere duramente attaccato da media americani per le sue posizioni contro corrente sul Vietnam, sul Kosovo, sulla Serbia".
"Capisco
che chi sta erigendo un monumento alla persona cara non ama vederla criticare - ha replicato Poljakov - resta il fatto che Solgenitsyn era persona umorale, controversa e contraddittoria, non proprio un monumento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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