Matt Ridley è molto conosciuto in Inghilterra sia per essere membro della Camera dei Lord sia per essere uno dei principali divulgatori scientifici del Paese. Ora arriva in Italia il suo libro più discusso, Un ottimista razionale. Come evolve la prosperità (Codice, pagg. 418, euro 15,90). Il saggio prova a dimostrare perché, guardando alla storia dell'umanità senza pregiudizi, non si possa che sperar bene per il nostro futuro. Ovvio che Ridley si sia attirato gli strali di tutti gli ecocatastrofisti in servizio permanente effettivo e di chi vive di «si stava meglio prima». Avverrà nel nostro Paese dove i membri di questo nutrito club intellettuale sono moltissimi.
Sir Ridley, uno dei concetti chiave del suo libro è che le idee fanno sesso. Che cosa significa?
«Significa che la peculiarità degli esseri umani è quella di combinare le idee affinché se ne generino altre. E ciò significa che lo scambio delle idee ha lo stesso effetto sull'evoluzione culturale che il sesso ha sull'evoluzione biologica: causa un cambiamento rapido e cumulativo. Ecco perché lo scambio di beni e servizi genera nuove culture e perché bisogna guardare a queste cose con grande ottimismo».
Cito da Un ottimista razionale: «Il progresso umano è una splendida cosa e il mondo è un buon posto dove vivere... E la razza umana sta diventando più sana, più ricca e anche più gentile». Ne ha delle prove scientifiche?
«Sì, certo. Dia un'occhiata a esempio ai dati forniti da Gapminder.org. Ovviamente stiamo facendo un discorso generale e non sui singoli Paesi, però negli ultimi 50 anni la popolazione mondiale ha incrementato 3 volte il suo reddito in termini reali (corretti con l'inflazione). E in tutto il mondo si vive circa il 30% in più. E anche le statistiche sulla violenza parlano chiaro, è in calo ovunque. Questi dati sembrano poco credibili semplicemente perché i media li trascurano».
Ma davvero siamo più ricchi?
«Dall'800 la popolazione del mondo si è moltiplicata sei volte, l'aspettativa di vita è raddoppiata e gli introiti reali sono cresciuti di 9 volte. Certo è innegabile che a volte sono i ricchi a diventare sempre più ricchi. Ma anche i poveri stanno incomparabilmente meglio. Persino gli abitanti di Paesi economicamente fragili come la Nigeria sono due volte più ricchi, e vivono 9 anni più a lungo di quanto avvenisse nel 1955. Inoltre a partire dal 1950 la percentuale di persone che vivono in stato di assoluta povertà è calata da più del 50% del totale a meno del 18%. È un numero orribilmente alto ma il trend non è disperante, visto l'attuale rateo di declino: la povertà assoluta potrebbe sparire entro il 2035. Comunque secondo l'Onu si è ridotta di più negli ultimi 50 anni che nei precedenti 500».
E siamo anche più sani? Nonostante i continui allarmi sull'inquinamento?
«Non c'è dubbio. Rispetto al 1955 la nostra possibilità di morire è diminuita in relazione a un numero incredibile di eventi nefasti. Si muore molto meno per i tornado, per il parto, per le inondazioni, per la malaria, per la tubercolosi... E nonostante l'allungamento della vita sono in calo anche i rischi di morte connessi a malattie come il cancro, le malattie cardiache o l'infarto».
Quanto alla gentilezza del genere umano... Questa è più difficile da dimostrare, non le pare?
«No, è la cosa più facile! Come ha documentato Steven Pinker (docente di Psicologia alla Harvard University, ndr) guerre, omicidi, genocidi e stupri sono in assoluta diminuzione. E non c'è mai stata così tanta beneficenza. Certo che ci sono un sacco di crudeltà in giro per il mondo. Ma cinquecento anni fa ce n'erano molte di più...».
Ma se è tutto così chiaro, perché sulla Terra c'è così tanta gente che ha una visione apocalittica sul futuro?
«Lei è un giornalista, lo sa bene... Perché una buona notizia non è una notizia. E poi c'è un fattore psicologico, l'ottimismo sembra rischioso».
Nel XX secolo due guerre mondiali hanno ammazzato più di 70 milioni di persone. Ci sono stati Hitler e Stalin. Quale teoria ottimistica può spiegare questo?
«La mia teoria del progresso non va ovviamente in un senso solo... Ci possono essere dei rovesci e ancora miserie e crudeltà. Ma esiste un trend che non si è mai arrestato nonostante guerre e crisi. L'insieme dell'umanità sta molto meglio che nel VII secolo e continuerà a star meglio, nonostante guerre e recessioni».
Nell'Ottimista razionale lei scrive: «lo scambio è il trucco che ha cambiato il mondo».
«Quando la gente commercia, o scambia cose, tutti ne traggono beneficio. Più si fa libero scambio più ci si specializza, e più ci si specializza più aumenta il valore del libero scambio. Così il commercio è come una reazione a catena che genera pace e commercio. È questo che ci differenzia davvero da altre specie».
Leggendo il suo libro sembra che lei abbia molta simpatia per il mercato di beni di consumo, ma non per il mercato speculativo, per un certo tipo di operazioni di Borsa. È così?
«La differenza è che nel mercato speculativo la gente cerca di rivendere a un prezzo più alto sempre lo stesso bene. Il risultato sono crolli e bolle che in altri tipi di mercato non si sperimentano».
Ha lavorato al suo libro prima del 2010. Nel 2013 è ancora ottimista?
«Lo sono sempre di più. Gli argomenti che mi hanno opposto da allora sono sempre stati facili da rintuzzare.
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