Così parlò la Thatcher

Pubblicati i discorsi della Lady di ferro: ecco cosa pensava su mercato, tasse, burocrazia. E soprattutto sulla libertà

Così parlò la Thatcher

Per gentile concessione dell’edi­tore, pubblichiamo brani di This Lady Is Not For Turning. I grandi discorsi di Margaret Thatcher (a cura di Stefano Magni, Istituto Bruno Leoni, in ebook), antolo­gia dell’ex primo ministro ingle­se, morta l’8 aprile a 87 anni.

LIBERTÀ
«Il diritto di un uomo di lavorare quanto desidera, di spendere ciò che guadagna, di avere delle proprietà, di avere uno Stato che è al suo servizio e non il suo padrone: queste cose sono l'essenza di un'economia libera. E da quella libertà tutte le altre dipendono».
CRESCITA
«La via della ripresa passa attraverso il profitto. Buoni profitti oggi portano a maggiori investimenti domani, a lavori pagati meglio e a standard di vita migliori».
SOLIDARIETÀ
«Noi vogliamo l'economia libera non solo perché garante delle nostre libertà, ma anche perché è il miglior sistema di creazione di ricchezza e prosperità. È solo da questa prosperità che attingiamo le risorse per erogare servizi migliori per la comunità, per i bisognosi».
LAISSEZ FAIRE
«Non ho mai detto che tutto quello che dobbiamo fare è lasciare che l'economia si regoli da sola. Io credo che, come ognuno di noi ha il dovere di dare il meglio di sé, i governi hanno il dovere di creare l'ambiente in cui ognuno di noi lo possa dare».
INDIVIDUALISMO
«Alcuni socialisti sembrano credere che le persone siano come numeri inseriti in un computer statale. Noi crediamo che debbano essere degli individui. Nessuno è uguale all'altro. Nessuno, grazie al cielo, è come gli altri».
SOCIETÀ
«Abbiamo attraversato un periodo in cui troppi bambini e troppi adulti facevano ragionamenti del tipo: “Ho un problema, ci deve pensare il governo a risolverlo!”, oppure “Ho un problema e ho il diritto di farmelo risolvere dal governo”, o “Sono senza casa, il governo me ne deve dare una”. E così affibbiavano i loro problemi alla società. E chi è la società? Non c'è niente del genere. Ci sono individui, uomini e donne, ci sono famiglie e nessun governo può fare nulla se non attraverso le persone e le persone, prima di tutto, pensano a loro stesse. È un nostro dovere badare a noi stessi e quindi anche aiutare i nostri vicini a badare a se stessi. La gente ha avuto troppo in mente i propri diritti acquisiti, senza pensare ai propri doveri, ma non esistono diritti acquisiti senza aver prima assolto i propri doveri».
IL MERCATO
«I Paesi non sono ricchi in base alle loro risorse naturali; se lo fossero, la Russia sarebbe il Paese più ricco del mondo. Ha tutto: petrolio, gas, diamanti, platino, oro, argento, metalli, legno e un terreno ricco. I Paesi ricchi sono quelli i cui governi incoraggiano la creatività dell'uomo, perché possa riuscire a lavorare con altri nel produrre beni e servizi che la gente vuole comprare».
COMPETIZIONE
«Vi sono alcuni commentatori che criticano il mercato. Ma il mercato non è l'invenzione di qualche economista accademico. La libertà di comprare, vendere e scambiare è una delle più antiche libertà conosciute dall'uomo. I consumatori decidono cosa comprare, i produttori cosa produrre e la competizione determina il prezzo».
CAPITALISMO
«La libertà economica e quella politica sono due facce della stessa medaglia. La libertà economica è vera libertà, non un suo surrogato. La capacità di lavorare, guadagnare, risparmiare, donare ed ereditare liberamente, senza essere soffocati dalla tutela dello Stato, è di vitale importanza in una società libera. L'economia non è una scienza gestionale, è una scienza morale. Il capitalismo è, nella realtà, democrazia economica».
REGOLE
«Tocqueville enfatizza l'importanza di una cornice legale, affinché i mercati funzionino nel modo corretto. Nessun mercato degno di questo nome ne è mai stato esente. Anche nei tempi più antichi c'erano regole che riguardavano i pesi e le misure, la qualità e l'onestà. Similmente, nei nostri tempi, un'economia di mercato che abbia successo dipende dalla cornice legale all'interno della quale può operare: la legge dei contratti, della proprietà privata, norme a salvaguardia del consumatore, atte a proteggere la salute e la sicurezza, per spezzare i monopoli e promuovere la competizione».
BUROCRAZIA
«Così, perché le libere imprese diano frutto, le leggi devono essere chiare, comprensibili e giuste. Le regole non devono essere più pesanti dello stretto necessario, sia per proteggere un bene genuinamente comune, quale l'ambiente, sia per rassicurare i consumatori, gli investitori, i lavoratori e gli altri, che certi standard saranno rispettati».
TASSE
«La tassazione deve essere imposta solo per soddisfare alcuni bisogni in cui i privati cittadini, individualmente o collettivamente, non riescono a subentrare».
STATO MINIMO
«In una società libera, tutto ciò a cui dobbiamo mirare è uno Stato limitato. Il che non significa uno Stato debole».
POLITICA
«Lo Stato deve essere un servitore, non un padrone. Non ci devono essere tentazioni paternaliste. Il paternalismo è nemico della libertà e della responsabilità. Benché si mostri sorridente e umano, è come tutti gli altri tipi di governo interventista: soffoca gli sforzi di tutti, fiacca le imprese, incoraggia la dipendenza e promuove la corruzione».
EUROPA
«L'Europa non è stata creata dal Trattato di Roma. Né l'idea europea è proprietà di alcun gruppo o istituzione...

la cooperazione volontaria e attiva fra Stati sovrani indipendenti è il modo migliore per costruire una Comunità Europea di successo. Cercare di sopprimere le nazionalità e concentrare il potere al cuore di un conglomerato europeo sarebbe altamente dannoso e metterebbe a rischio gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere».

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