Giacomo Balla e il collage come futuro del Futurismo

Colore e luce. L'arte di Giacomo Balla (Torino 1871 - Roma 1958) è in quelle due magiche parole, che si trasformano in immagini giocose, aeree, dinamiche. Si appropriano dello spazio con forme nuove, sorprendenti, caleidoscopiche. Pitture, ma anche collage. A testimoniarlo è la mostra in corso alla Galleria d'Arte Cinquantasei di Bologna, che presenta 25 tra oli, pastelli, tempere dell'artista dal 1904 agli anni Trenta. Ma anche, e questa è la novità, una trentina di collage del 1914-1925, mai esposti come sottolineano i curatori Elena Gigli, Eustemio Ferri, Claudio Spadoni. Ritrovati nel collezionismo privato italiano, si aggiungono alla settantina nota. Questa tecnica nasce nel 1912 con Braque e Picasso. Viene adottata da futuristi come Boccioni, che nello stesso anno elabora un Manifesto tecnico della scultura futurista. Da Boccioni a Carrà a Soffici e a Balla, che la sperimentano ciascuno con modi propri.
Balla vi arriva quarantenne, intorno al 1914, dopo un primo approccio alla pittura dell'Ottocento piemontese, attraverso poi divisionismo e futurismo, sperimentati e condivisi con l'amico Boccioni. Nel 1910 è infatti tra i firmatari del movimento futurista, in cui appare subito come una personalità emergente pur imponendosi con una visione personale astratta e geometrizzante, creata con giochi luminosi e colorati di quadrati, trapezi, linee e fasce. Il collage non poteva che essergli congeniale, perché quella tecnica, che unisce pittura, scultura, parole di giornali e materiali vari, concorreva a un allontanamento dalla figura a vantaggio di un'espressione sempre più astratta. Come scrive Giovanni Lista nel saggio in catalogo, «il collage diventa per Balla il canale privilegiato nel quale approfondire gli espedienti formali già peculiari della sua personalissima ricerca pittorica». Nascono così composizioni geometriche bidimensionali, con contrasti cromatici di grande bellezza, come Piedigrotta del 1915 fatta con matita, inchiostro, carta argentata o Linee forza di paesaggio + esplosione del 1918 creato con carte colorate.



LA MOSTRA «Giacomo Balla coloratissimo e luminosissimo. I collage 1914-1925». Bologna, Galleria d'Arte Cinquantasei (editore anche del catalogo), sino al 1º giugno. Informazioni: 051-250885; oppure 059-347027.

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