I raccolti squinternati dell'ultimo Maurizio Milani puzzano così felicemente di vino che si sarebbero dovuti intitolare Uomini che puzzano di vino, poi però non si sa bene cosa sia successo nella casa editrice, ma il libro è uscito col titolo Saltar per terra causa vino. Che poi non è neanche male. Comunque, appena pubblicato, Milani, anche qui non si sa bene perché, si è reso irreperibile dall'ufficio stampa. Mah.
Ah, la casa editrice è la Wingsbert House, un'azienda agricola emiliana, di Correggio (il paese del pittore detto il Correggio, del fumettista di Lupo Alberto e pure di Pier Vittorio Tondelli) che seleziona vini, produce aceti balsamici e pubblica libri sul tema del vino. Ed è di proprietà dell'editore Francesco Aliberti, infatti «Wingsbert» significa ali-Bert. Ma forse quando ha scelto il nome aveva bevuto.
Milani invece è di Codogno, nel lodigiano, paese che ha dato i natali, tra i famosi, solo a Maurizio Milani, che in realtà si chiama Carlo Barcellesi, e fa il comico oltre che lo scrittore. Comunque i suoi racconti erano già quasi tutti usciti sul Foglio, giornale con il quale Milani collabora da anni, cosa che lo ha fatto passare per un berlusconiano (lui che ha sempre votato fisso Dc, e poi Udc), e quando si è saputo, non lo hanno fatto più lavorare a Rai3, a Che tempo che fa. Cose che capitano.
Però i racconti sono divertentissimi, ti fanno saltar per terra, anche senza aver bevuto. E parlano di un sacco di cose, tranne che di vino. No, non è vero: qualcuno parla di vino, ma pochi. Ce n'è uno, che fa davvero morir dal ridere, dove c'è un casotto per i bracconieri con appeso il cartello «Bere tanto e male», che è esattamente l'opposto di quello che ti insegnano gli enologi di Vinitaly a Verona, cioè ber poco e bene, ma a Milani sta sulle balle il politicamente corretto, il biologico, eccetera... Lui è per bere tanto e basta, per fare il nero, falsificare... cose così.
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