In Italia i ricoveri ospedalieri originati da disagi psichici sono aumentati costantemente nell'ultimo quarto di secolo e fra i farmaci del sistema nervoso centrale, il primo posto per spesa e per quantità prescritte è occupato dai cosiddetti antidepressivi Ssri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), che curano in particolare il disturbo ossessivo-compulsivo e la depressione maggiore. E, più in generale, i consumi di farmaci antidepressivi sono in crescita con un indice medio di variazione annua pari al 6,7%. Il fenomeno, però, non è limitato al nostro Paese. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, infatti, fra i problemi sanitari la depressione è già al quarto posto per diffusione ed entro il 2020 salirà al secondo, superata soltanto dalle malattie cardiovascolari.
Logico, quindi, che anche nella comunità scientifica la sensibilità al disagio psichico sia aumentata. E almeno tre ricerche condotte negli Stati Uniti e in Australia fra l'inizio degli anni Novanta e la fine degli anni Dieci del nostro secolo dimostrano che la psicoterapia contribuisce positivamente alla salute dei pazienti e riduce la spesa per esami diagnostici, farmaci e ricoveri. In tutti e tre gli studi sono stati osservati nel tempo un campione di persone con disagio psichico e un campione di persone che presentavano problemi analoghi e che avevano intrapreso un percorso di psicoterapia. E in tutte e tre le ricerche i risultati hanno mostrato che i componenti del secondo gruppo hanno dovuto ricorrere molto meno del primo ai servizi sanitari.
Ma le strutture pubbliche vedranno sempre più ridotte le risorse a disposizione e la psicoterapia, che produce effetti positivi soprattutto nel medio e lungo termine e non a caso è stata definita dagli addetti ai lavori «un farmaco a rilascio graduale», non sfuggirà ai prevedibili tagli che interesseranno tutte le attività, pur essendo ormai dal 2008 inserita nei Livelli essenziali di assistenza. E verosimilmente i servizi di salute mentale dovranno limitare sempre più la propria azione agli interventi di urgenza e alla cura dei pazienti gravi.
È una buona notizia, quindi, l'apertura nel Veneto di un centro clinico che propone percorsi di psicoterapia «a prezzo calmierato». Il taglio del nastro è previsto per le 10 di martedì 4 novembre ad Altavilla Vicentina presso il Centro polivalente Papa Luciani di via Vicenza 15. A seguire un convegno sulla depressione al quale prenderanno parte fra gli altri Andrea Danieli, direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Ulss 6, Margherita Spagnuolo Lobb, direttrice dell'Istituto di Gestalt Hcc e Gianni Francesetti, direttore dei centri clinici e di ricerca dello stesso istituto. Il centro clinico vicentino, che è il primo del Nordest (altre sedi sono attive a Milano, Torino, Palermo e Siracusa) ha lo scopo di fornire servizi di psicoterapia a costi sostenibili anche per persone con difficoltà economiche.
I terapeuti, professionisti già abilitati alla professione e specializzati in psicoterapia, prestano la loro opera sotto la supervisione dei didatti della Scuola di specializzazione in psicoterapia della Gestalt approvata dal ministero dell'Istruzione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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