La bellezza è nata a Cipro, così almeno vuole la leggenda, e già nel VII secolo avanti Cristo ha fatto la sua trionfale apparazione nel mondo greco. Adesso la dea è arrivata a Roma. Per incontrarla basta entrare nel palazzo del Quirinale, dove fino al 5 gennaio straordinari reperti provenienti dai musei di Cipro raccontano il suo mito eterno e l'incontro tra civiltà di oriente e occidente. “Cipro Isola di Afrodite“, così si chiama la mostra che ripercorre sette secoli di storia dal Neolitico al I secolo d.C. attraverso terrecotte, marmi, ori rinvenuti negli scavi compiuti sull'intero territorio, teatro di cultura millenaria.
Ancorata nel Mediterraneo, a cavallo tra le tre rive, Cipro ha da sempre svolto il ruolo di punto di incontro tra est e ovest e il culto della dea dell’amore e della bellezza lo sta a dimostrare. Trasposizione della babilonese Isthar, futura Venere per i romani, Afrodite era in origine una divinità fortemente orientale, figura di spicco del pantheon mesopotamico. I ciprioti la «scipparono» e la sovrapposero alla devozione della Madre Terra. Un miscuglio culturale testimoniato nella rassegna da diverse opere: la donna con il bambino in braccio, l'Afrodite dal volto greco e dall'acconciatura egizia, le sfingi, la dea-sacerdotessa con quattro collane.
La mostra, ospitata nella Sala delle Bandiere, raccoglie 56 oggetti, dal XII al II secolo a.C., quando i romani giunsero nell’isola.
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