Un marchio d'infamia si sta per abbattere sugli antichi Romani, verso i quali finora l'umanità era grata per averci donato acquedotti, sistemi di irrigazione e di fognature, strade, il diritto, opere architettoniche e artistiche di grande rilievo. Ma pare che anche loro siano stati responsabili del riscaldamento globale registrato nei primi due secoli dell'era cristiana. Lo sostiene uno studio pubblicato dalla rivista Nature, condotto da un gruppo internazionale di ricercatori guidato da Celia Sapart dell'Università di Utrecht (Olanda) e dedicato alle variazioni di concentrazione di metano nell'atmosfera negli ultimi duemila anni. Il metano è uno dei gas serra più importanti e, secondo lo studio, le emissioni antropiche (ovvero causate dall'uomo) hanno avuto un picco proprio al tempo dell'Impero Romano e della dinastia Han in Cina, anch'essa sotto accusa. Il motivo starebbe nella deforestazione effettuata per guadagnare nuovi terreni all'agricoltura, nell'uso di combustibile fossile per fondere i metalli, allo scopo soprattutto di costruire armi, e - per quel che riguarda i cinesi - nella moltiplicazione delle risaie. Ma all'inizio del terzo secolo le emissioni rallentano per il calo della popolazione dovuto alla caduta della dinastia Han e al declino dell'Impero Romano.
Fin qui la tesi dello studio, così come è stata spiegata al pubblico. Ma c'è un dettaglio rivelatore: la sintesi pubblicata da Nature è un po' diversa dalla presentazione della stessa ricerca fatta in maggio dalla Sapart alla NOAA, l'ente federale americano che studia gli oceani e l'atmosfera. In quella occasione, infatti, non furono menzionate le responsabilità di Romani e cinesi, semplicemente si notava che anche in passato si sono verificate significative variazioni della concentrazione di metano in atmosfera, le cui cause sono in massima parte sconosciute, anche se ci può essere stato un fattore umano. Il cambiamento, non indifferente, si può spiegare con la «necessità» di dimostrare che l'attuale riscaldamento globale è dovuto all'uomo, forzando indebitamente il contenuto della ricerca stessa. L'ostacolo più grande alla teoria del riscaldamento globale antropogenico, infatti, sta proprio nella prospettiva storica perché sia al tempo dell'Impero Romano sia nel Medio Evo si è registrato un riscaldamento globale.
Dapprima si è allora tentato di sostenere che tale riscaldamento non ci fu nel passato o che è stato ampiamente sovrastimato. Ma siccome la realtà è ostinata, ora si passa ad attribuire all'uomo anche quel riscaldamento. Con qualche trucchetto: si insiste infatti sulle emissioni pro capite, invece che sulle emissioni globali, le uniche significative.
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