Dalle camicie ai sistemi wireless Così le imprese battono la crisi

C’è Roberto «Bill» Niada, che ha portato gli outlet in Italia e investe gli utili della sua azienda per progetti benefici, Silvia Fossati che esporta le sue camicie in tutto il mondo, Umberto Malesci che vende sistemi wireless per la sicurezza a amministrazioni e aziende del globo, l’anima di «Biancolatte» Ernesto Di Sarro, il primo locale multifunzionale. Ancora gli «Urban bike messengers» di Roberto Peia, la «Innovation marketing», studio di strategie di comunicazione, di Sara Caminati, Caterina Palmieri che con la sua Mic è distributore esclusivo dei cambi Shimano. Sono i sette vincitori del Premio «Piazza Mercanti», la sezione del premio «Milano produttiva» organizzato dalla Camera di commercio e giunto alla sua ventiduesima edizione, dedicata agli imprenditori milanesi che si sono distinti per la nuova imprenditoria.
Un settore, che mostra i primi segnali di ripresa: nell’ultimo anno sono state avviate 25.000 nuove imprese «con un saldo positivo di 8mila unità, il dato migliore dal 2005, aumentato del 30% rispetto al dato dell’anno scorso». Un dato che il presidente della Camera di Commercio Carlo Sangalli interpreta come «un segnale di fiducia importante che indica la ripresa, anche se parziale, dell’economia». Ma, c’è un «ma», nel discorso di Sangalli: «i consumi ancora fanno fatica a ripartire». Come fare? «Investire tramite l’incentivo all’occupazione, al turismo, attraverso la leva fiscale». La Camera di Commercio fa la sua parte, sembra dire il presidente: «Noi siamo vicini alle imprese con bandi e iniziative dedicate: quest’anno abbiamo destinato 14 milioni di euro a favore di 3700 imprese milanesi, il 14% in più rispetto al 2010». Si tratta di aiuti economici per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese, l’internazionalizzazione, l’occupazione, e l’avvio di nuove attività.
Ora però anche il governo deve fare il suo. Nel giorno in cui Umberto Bossi da Pontida lancia il suo ultimatum al premier - tra i 12 punti la richiesta di approvare entro l’estate il disegno di legge sulla riforma fiscale al grido di «Caro Giulio (Tremonti) se vuoi avere ancora i voti della Lega in Parlamento non toccare più gli artigiani e le piccole imprese, altrimenti metti in ginocchio il Nord» - anche Sangalli chiede a Roma di ridurre la pressione fiscale. «La riforma fiscale deve avere soprattutto due obiettivi - spiega il presidente -: puntare alla semplificazione e alla riduzione della pressione. Abbiamo sempre sostenuto che quella fiscale è la madre di tutte le riforme. I segnali di ripresa ci sono, ma è necessario dare una spinta alle imprese».


La prova? Le 25mila nuove imprese avviate nel 2010, la capacitò di innovarsi, investire in ricerca e tecnologia per diventare leader del settore come dimostrano i 7 vincitori speciali, le 200 imprese premiate per la correttezza commerciale e l’impegno imprenditoriale e i 200 lavoratori distintisi per la diligenza e l’attaccamento al lavoro.

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