Antonio Signorini
da Roma
«Un patto fiscale di legislatura. Che il governo trovi i soldi nel senso giusto, prendendone un po di più a quelli che in questi anni si sono arricchiti e facendo una battaglia vera contro levasione fiscale». Il 15° congresso nazionale della Cgil si apre oggi, ma il segretario generale Guglielmo Epifani ha già anticipato il messaggio forte che il sindacato della sinistra indirizzerà al prossimo governo: più tasse per finanziare misure a favore dei redditi da lavoro dipendente e dei pensionati. La Cgil prevede (e spera) che il prossimo esecutivo sarà guidato da Romano Prodi. E la tre giorni della fiera di Rimini, più che risolvere i tanti nodi di politica sindacale ancora aperti, servirà soprattutto a dettare condizioni pre elettorali allUnione. I dettagli delle proposte in tema di politiche fiscali sono contenuti nelle tesi del documento unitario che sarà discusso a Rimini.
Il perno è la tassazione delle rendite finanziarie al 23 per cento. Il documento fa una stima precisa di quanto potrebbe portare nelle casse dello Stato: 4,5 miliardi di euro. Il riferimento allequità fiscale fa però pensare che la Cgil voglia anche una rimodulazione delle aliquote delle imposte sulle persone, in modo da penalizzare i redditi medio-alti. In sostanza labolizione di una parte dei tagli alle tasse varati dal governo di Silvio Berlusconi. Una linea compatibile con il programma dellUnione. Il responsabile lavoro dei Ds, Cesare Damiano, concorda con lidea di un patto fiscale lanciata da Epifani «perché sono profondamente convinto che la difesa e lincremento del potere dacquisto delle retribuzioni e delle pensioni passi attraverso lazione contrattuale, ma è efficace se sostenuta da un fisco amico delle famiglie e delle retribuzione medio basse».
Su questa proposta Epifani troverà ampi consensi. Dal congresso non arriverà invece alcun contributo a sbloccare lattesa riforma della contrattazione. Ieri Epifani ha ribadito la posizione della Cgil e cioè la difesa del contratto nazionale che «ha ancora una funzione positiva». Cisl e Uil continuano a sostenere la necessità di rafforzare i contratti aziendali e territoriali.
Rimane aperta anche la partita sulla composizione della segreteria. E cioè su chi dovrà guidare il sindacato accanto a Epifani. Dai congressi locali è uscita rafforzata la sinistra «movimentista», vicina a Rifondazione comunista, capeggiata dal segretario della Fiom, Gianni Rinaldini, a danno di quella che fa riferimento allattuale segretario confederale, Gian Paolo Patta, in sintonia con i Comunisti italiani. Patta dovrebbe uscire e la speranza della sinistra pro-Prc è che gli subentri Giorgio Cremaschi insieme a Francesca Redavid, entrambi della Fiom. Ma lo stesso Cremaschi è cauto: «È probabile che tutto venga rinviato a dopo le elezioni».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.