Il dossier di Eros su Michelle «Prigioniera della magia»

Gianluigi Nuzzi

da Milano

Si chiama Gelsomino l’asso di Eros Ramazzotti. Asso, vero o presunto lo si saprà presto, che il cantante ha estratto ieri in udienza davanti al giudice Alda Vanoni per convincerla a togliere l’affidamento della figlia Aurora all’ex moglie Michelle Yvonne Hunziker. Gelsomino sarebbe infatti l’associazione di copertura della setta Guerrieri della Luce, alla quale ha partecipato o partecipa la Hunziker. Perdendo, è questa la conclusione del cantante, quella affidabilità propria di ogni madre. A capo di Gelsomino, associazione con sede in zona Città studi a Milano, ci sarebbe come capo spirituale proprio quella Giulia Berghella, pranoterapeuta e da anni ombra della soubrette, sua consigliera. Per tre ore Eros e Michelle hanno duellato davanti al giudice che si è riservato sull’affido. Deciderà nei prossimi giorni. Prima dell’udienza, una battuta della Hunziker: «Qui non siamo a Gardaland - ha detto - cerchiamo di essere seri e valutare le cose in maniera normale». All’uscita era spaesata: «Statemi vicino», ripeteva al suo avvocato, Laura Hoesch. Commessi, centraliniste, cancelliere a scattare foto con i cellulari. Michelle concede autografi.
Ma le accuse di Ramazzotti, assistito da Annamaria Bernardini De Pace, sono affilate. Afferma che Gelsomino fissa riunioni con riti, candele, incensi. Chi vi partecipa viene portato alla separazione dal coniuge. Durante gli incontri verrebbero chiamati dall’aldilà personaggi come Pitagora, Maria Teresa di Calcutta. Gesù parlerebbe «canalizzando» le sue parole su una persona, un adepto. Quanto ciò sia vero non si sa. La Hunziker e chi gli sta vicino ha sempre negato con forza. Spedendo al mittente ogni accusa. Bisogna poi capire l’impatto che queste accuse potrebbero avere sulla decisione del giudice. Perché non tutto è poi così chiaro.
Un esempio viene dal racconto di padre Gabriel Amorth, tra i più autorevoli esorcisti del Vaticano. Interpellato dal Giornale smentisce di aver mai detto al settimanale tedesco Bild che la Hunziker è posseduta dal demonio. «Non trovo niente di vero - risponde dopo che gli vengono letti i virgolettati a lui attribuiti - in queste sciocchezze. Né ricordo di aver detto mai cose simili. E comunque la signorina Hunziker non l’ho mai vista, quindi senza incontrarla è impossibile che possa aver detto che è posseduta dal demonio». Eppure quando uscì l’intervista su Bild la notizia fece il giro del mondo. Una bufala.
In realtà, al giudice Vanoni, una volta valutata la capacità di intendere e volere della Hunziker, interessa soprattutto capire la vita privata della presentatrice. I suoi rapporti con il nuovo compagno Salvatore Passaro, ex fidanzato della consigliera Giulia Berghella, e quelli con l’ex compagno Marco Sconfienza, figlio sempre della Berghella. Relazioni su piani magari diversi da approfondire e che hanno portato il giudice Vanoni a convocare le parti in periodo feriale. Sulla Berghella torna invece Novella 2000 che ha intervistato una ex sua adepta: «Mi diceva di essere l’incarnazione - afferma - di Gesù Cristo, vestiva spesso di bianco, e intonava le canzoni degli angeli. Mi diceva anche che ero una persona positiva, ma che accanto a me c'erano troppe negatività, una era mia madre e mi consigliò di rompere definitivamente con lei, come anche di chiudere i rapporti con una mia grande amica di allora, molto scettica sulle sue capacità medianiche».

La testimone, che si recava due volte la settimana dalla Berghella, per «sedute dal costo di 70 euro l’una», dice anche che questa «aveva convinto, a mia insaputa, il mio compagno a sospendere i rapporti sessuali fra di noi, per purificarsi».
gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica