«Dossier» Veneto, un modello vincente per il sistema-Paese

Veneto modello virtuoso, anima dell'economia nazionale. Dai numeri vincenti. Crescita industriale oltre il 4% nel primo trimestre 2011. Tasso di sviluppo - unica regione italiana - uguale a quello di Francia e Germania. E a tracciare il nuovo corso del dopo crisi - in una delle più dinamiche realtà economiche europee dove il Pil cresce a due cifre - un vasto fronte d'imprenditori, eredi di una tradizione produttiva fondata sull'impegno, la capacità di concretizzare idee e ingegno. Un modello che, se scelto a livello nazionale, potrebbe rilanciare il sistema-Paese.
«Un modello vincente, fondato su antica tenacia, grande inventiva d'impresa e capacità di sviluppare nuovi mercati. Al centro, una figura di «capitano d'impresa» che testimonia un'eccellenza di cui il Paese può andare fiero - spiega Maria Elena Golfarelli, editrice di Dossier, in edicola nei prossimi giorni con il Giornale e interamente dedicato al Veneto -. Diamo voce a quegli uomini d'industria che, non hanno paura di affrontare dinamicamente il futuro economico. Nonostante le difficili sfide dei mercati. C'è una diffusa e profonda consapevolezza tra loro che, solo un fare responsabile e capace porti al successo. E non una dissennata politica di aiuti indiscriminati a pioggia e di facili e deleteri assistenzialismi. In ogni storia d'impresa raccontata dalle pagine di Dossier emergono forza di volontà, dedizione al lavoro, senso di responsabilità, spirito solidale e sociale».
È Luca Zaia, ex ministro dell’Agricoltura, da un anno governatore del Veneto, il protagonista della nuova copertina di Dossier, diretto da Raffaele Costa. Un anno non privo di grandi difficoltà economiche e di vaste tragedie climatiche, come le inondazioni che hanno colpito luoghi vitali della regione.
«Reggiamo la crisi senza timori. I nostri imprenditori tengono testa ai mercati e hanno una forte capacità diversificativa - spiega - con articolate strategie di risposta alla globalizzazione. In primo piano: lotta alle concorrenze sleali, alle operazioni di dumping internazionale e alla contraffazione dei prodotti e dei marchi. Ma, anche, una forte azione di contrasto, attraverso l'innalzamento della qualità e dell'innovazione, verso quelle aree geografiche a bassa manodopera che rasenta, in molti casi, un vero e proprio moderno schiavismo. Le nostre imprese garantiscono elevato livello di ricerca, impiego di materie prime eccellenti, finiture sofisticate dei prodotti ad alto valore aggiunto che, ci pongono ai vertici dell'industria mondiale. Precise politiche territoriali devono invertire la fuga all'estero delle imprese, radicandole. È un impegno che deve coinvolgere tutti. Banche e mondo politico».
Vero motore del sistema regionale, quindi, sono imprese e industrie. «La priorità assoluta - dice Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto - è il sostegno dell'iniziativa imprenditoriale, con ogni strumento: finanziario, fiscale, amministrativo, progettuale delle aree produttive». Su Dossier, a elencare numeri e necessità del mondo imprenditoriale c'è anche Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere Veneto che, sottolinea l'importanza delle politiche di defiscalizzazione. In primo piano anche i temi sociali. Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, fa il punto.

«Per lo sviluppo industriale e d'impresa sono imprescindibili - dice Giorgio Spanio, noto avvocato d'impresa - semplificazioni fiscali e burocratiche, rilancio degli investimenti in infrastrutture e un nuovo statuto dei lavoratori che, aiuti l'occupazione giovanile. Il decreto sviluppo del governo è un primo passo. Ma serve altro e in fretta. Non c'è più tempo. Il Paese non può aspettare».

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