Dalle pionieristiche «home» page dei primi anni '90 alla Google «house». Internet ha sempre fatto rima con «casa». Ha cambiato la nostra vita a partire dalle abitudini quotidiane. Risparmiare tempo, minimizzare gli imprevisti, condividere informazioni e comunicare in maniera più immediata e più veloce sono diventati gli imperativi della nostra epoca, perennemente connessa. Prima ancora che sul lavoro. A cominciare dal nido familiare.
Dopo New York, Londra e Parigi, pure a Milano è spuntata una colorata villetta, in via Ravizza, zona Fiera Milano City. Teatro di una demo tra cinque ambienti domestici, cinque contesti reali in cui sperimentare servizi e tecnologie che il colosso dei motori di ricerca ha predisposto per assisterci nelle attività di tutti i giorni. Partiamo dal soggiorno e dal nostro divano, trasformato in una piattaforma dinamica da cui fruire dei servizi di intrattenimento a tutto campo: immagini, film, musica (20 milioni di brani) da acquistare o noleggiare su Google Play Store e poi trasmessi con un clic dal proprio smartphone o tablet alla tv. Per far questo Google ha sviluppato Chromecast, una chiavetta che si inserisce nella porta Hdmi della tv e permette di riprodurre film e musica in libertà, svincolati dalla classica programmazione, sul televisore di casa. Chromecast funziona con Android, iPhone, iPad, computer portatili Mac e Microsoft e tutti i Chromebook. A proposito di letture, 5 milioni di titoli, i maggiori quotidiani e le riviste fanno ora parte del carnet di Google Play.
E se invece di passare la serata davanti allo schermo si vuole andar fuori con gli amici? Con Hangout, il sistema di videoconferenza integrato in Google+, le donne di casa potranno mettersi in contatto con le amiche del cuore (fino a nove in contemporanea) per un consiglio sull'abito e le scarpe giuste per l'occasione. Utilizzando Google Now, invece, possiamo conoscere le previsioni del tempo, attivare un «personal digital assistant» che ci ricordi di prenotare il ristorante, o sapere in anticipo quanto traffico incontreremo nel tragitto.
Non di solo svago vive una famiglia, e questo i ragazzi alle prese con scuola e università lo sanno bene. L'era delle titaniche enciclopedie da sfogliare è finita da un pezzo, oggi fare una ricerca può risultare un'esperienza tutt'altro che noiosa contando su Google art project, l'archivio digitale d'arte con oltre 57mila opere da musei e fondazioni in tutto il modo. Alcune visualizzabili a 7 miliardi di pixel, ben oltre le capacità dell'occhio umano, insomma. Made in Italy, inoltre, è un progetto pensato per valorizzare in digitale le eccellenze del Belpaese, illustrare i prodotti alimentari e artigianali del nostro patrimonio di piccole e medie imprese, e può rappresentare un contributo per l'e-commerce e l'e-export da non sottovalutare in tempi di crisi. Resta da visitare l'ambiente in cui gli italiani passano la maggior parte del loro tempo domestico. Ovvero la cucina. È qui che attivare i comandi e la ricerca vocale da smartphone e tablet consente di trovare ciò che serve restando sempre «con le mani in pasta».
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