La segnaletica turistica? Decisamente brutta. Per non parlare di ospedali, scuole, stazioni, metropolitane. O delle panchine, dei cestini per la spazzatura, degli arredi negli uffici pubblici. Eppure «lItalia è la prima esportatrice di beni estetici nel mondo». A far notare la contraddizione il ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli, ieri a Milano per firmare latto costitutivo del Consiglio italiano del design. «Siamo molto indietro rispetto agli altri Paesi - spiega Rutelli - basta guardare a quelli scandinavi o al Nord, ma possiamo migliorare perché abbiamo intelligenze e capacità per farlo». Ecco allora, con sede a Milano, un comitato «ad alta valenza scientifica con compiti di ricerca, divulgazione, promozione, sperimentazione e lobiettivo di costituire un incubatore volto a promuovere la cultura del design nella pubblica amministrazione, nelle aziende e nellopinione pubblica». In sintesi un comitato di 53 saggi che aiuti a pensare il bello anche per gli oggetti comuni di utilizzo pubblico. Ma anche a promuovere iniziative per giovani talenti o che mettano in contatto i creativi con lindustria e la pubblica amministrazione. Direttore scientifico Giuliano da Empoli, a farne parte mostri sacri come Giulio Cappellini, Gillo Dorfles, Massimiliano Fuksas, Giorgetto Giugiaro, Renzo Piano, Andrea Pininfarina, Ettore Sottsass, Davide Rampello. Ma anche giovani come Beniamino Saibene che organizza il Contro Salone del mobile e Carlo Ratti, responsabile di un laboratorio al Mit di Boston, dove sta studiando lorganizzazione del traffico delle città attraverso lanalisi dei flussi dei telefoni cellulari. Il concetto è chiaro, se il design italiano ha conquistato il mondo, è quindi ora che conquisti lItalia, diffondendo il bello non solo nel privato. «Il design - spiega Rutelli - è la ricchezza della nostra industria perché è la ricchezza dellintelligenza e della creatività, e Milano è la capitale. Questo consiglio è un tributo a questa capacità milanese, ma soprattutto è un impegno nazionale perché lItalia migliori anche nella sua produzione pubblica».
Nelloccasione Rutelli annuncia che saranno stanziati 4,5 milioni di euro in tre anni per il museo della Scienza e della tecnica. «Unistituzione non statale - spiega - ma che il governo ha ugualmente deciso di finanziare perché è giusto che lo Stato intervenga».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.