Altri sei mesi di monopolio su Linate-Fiumicino per Alitalia

Mentre si aspetta, presumibilmente entro fine anno, il nuovo piano degli aeroporti annunciato dal ministro Corrado Passera, si sta assistendo in queste settimane quasi a una specie di assestamento spontaneo, dovuto a fattori di varia natura: il vuoto lasciato da WindJet a Catania viene, almeno in parte, colmato da Air One, che parallelamente alleggerisce la sua presenza a Malpensa; Ryanair, dopo un lungo contrasto con l'aeroporto Catullo di Verona, lascia lo scalo, rinuncia ai suoi 39 voli settimanali, e Meridiana-AirItaly ha già annunciato che colmerà la lacuna; infine, è apertissima la vicenda sollevata dall'Antitrust sul monopolio di Alitalia relativo alla tratta Linate-Fiumicino.
Quest'ultima, da sola, secondo il suo esito, è in grado di rinnovare l'offerta di voli da Milano verso Roma, oggi appartenente per il 100% al gruppo Alitalia, che ottenne, al momento del salvataggio da parte di Cai, una sospensiva di tre anni alle norme sulla concorrenza. L'Antitrust ha intimato alla compagnia di cedere degli slot (finestre orarie per decolli e atterraggi) per far spazio ad altri vettori; l'Alitalia ha fatto ricorso al Tar, sostenendo che la concorrenza esiste già, e che è rappresentata dal treno ad alta velocità. In attesa che il tribunale amministrativo si pronunci, le procedure sono andate avanti. Le norme vogliono che sia la stessa Alitalia a indicare quanti voli cedere e in che fasce orarie; chiaramente è contro il suo interesse, e la prima proposta era stata di due soltanto, che dopo il confronto con l'Antitrust sono saliti a otto: due decolli e due atterraggi in ora di punta al mattino, due decolli e due atterraggi in ora di punta la sera. Un numero ritenuto sufficiente a riportare la concorrenza sulla tratta; e per questo sarà scelto l'ingresso di un'unica compagnia per dare alla competizione la forza della massa critica. La procedura, per la quale l'Antitrust ha dovuto seguire norme europee, vuole che la stessa Alitalia indichi un soggetto terzo, adeguato e autonomo il cui compito sarà quello di assegnare i nuovi slot; prescelta è una società di revisione contabile angloamericana, Nexia International. Appaiono strane due cose: che sia lo stesso soggetto dominante a indicare e a farsi carico del costo di chi lo arginerà, e che gli slot - un diritto tipicamente gratuito, che quando non viene esercitato è restituito all'«emittente» e riassegnato ad altri operatori - possano essere ceduti a pagamento. Questo punto non è ancora chiaro, ma forse si vorrebbe tenere conto del fatto che per costruire il proprio monopolio sulla Linate-Fiumicino (costituito oggi da 60 slot al giorno, 30 decolli e 30 atterraggi), Alitalia negli anni si è dovuta comperare Volare-Air Europe, Gandalf, Citiliner e AirOne (mentre altri slot sono a nome Alitalia Express). Sarà la stessa Nexia, e non l'organismo preposto agli slot, Assoclearance, a scegliere il nuovo operatore; tra le numerose richieste (Air Dolomiti, Blue Panorama, Meridiana-Air Italy) potrebbe spuntarla la compagnia inglese Easyjet, già presente a Linate.
In parallelo a tutto ciò, è attesa per il 10 ottobre la pronuncia del Tar. Se questo darà ragione all'Alitalia (facendo propria la tesi che il treno fa concorrenza all'aereo) l'Antitrust farà ricorso al Consiglio di Stato, ma la procedura si bloccherà. Se invece darà ragione all'Antitrust, il ricorso al Consiglio di Stato lo presenterà Alitalia, ma la procedura andrà avanti e un eventuale stop sarà sottoposto al successivo grado di giudizio.

Resta comunque molto improbabile che un nuovo operatore sulla Milano-Roma sia in grado di avviare il proprio servizio con l'orario Iata invernale, che parte il 28 ottobre. Probabilmente i tempi si allungheranno fino alla stagione estiva 2013, e Alitalia si sarà guadagnata altri sei mesi di monopolio.

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