Mark Carney, numero uno della Banca centrale del Canada, sarà il prossimo governatore della Bank of England. L'annuncio è arrivato un paio di giorni fa dal ministro delle Finanze britannico George Osborne che ha riferito al parlamento che la nomina sarà effettiva dal prossimo primo luglio. Come faceva notare la Reuters nei giorni scorsi, la scelta di uno straniero alla successione di Mervyn King ha sorpreso investitori e osservatori. "Carney è semplicemente la persona migliore - ha detto Osborne - la più esperta e la più qualificata nel mondo ad essere il prossimo governatore della Banca d'Inghilterra". In realtà, questa nomina è la ciliegina sulla torta con cui Goldman Sachs completa il proprio dominio, virtualmente su tutte le principali economie europee.
La nomina di Carney non è una sorpresa proprio per tutti. In molti, infatti, avevano già ventilato l'ipotesi qualche mese fa, proprio quando il Vecchio Continente veniva stritolato dalla morsa della crisi del debito pubblico e dalla recessione economica che faceva schizzare al rilazo il tasso di disoccupazione e obbligava l'Unione europea a prendere per il bavero i Paesi spendaccioni - i Pigs che avevano sforato e che stavano trascinando nel baratro la moneta unica. Basta dare un'occhiata al curriculum di Carney per capire che la scelta della Bank of England è tutt'altro che casuale: per tredici anni in forze alla Goldmam Sachs, è intervenuto pesantemente nella gestione crisi finanziaria che ha investito la Russia nel 1998. La scorsa estate Carney sedeva alla riunione del Club Bilderberg organizzata al Marriot di Chantilly, in Virginia. "Carney è sconosciuto fuori dai ristretti circoli dei banchieri centrali e dei regolatori finanziari - si legge sul Guardian - è per questo motivo che la sua nomina ha colto molti di sorpresa che consideravano Paul Tucker il sicuro vincitore".
La nomina di Carney al timone della Bank of England è visto da molti come "l'ultimo tassello del grande puzzle della scalata Goldman Sachs per il controllo virtuale di tutte le grandi economie" dell'Unione europea. In questo scenario potrebbe appunto rientrare la nomina di Mario Monti a Palazzo Chigi dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi dalla presidenza del Consiglio. Non a caso il Professore, oltre ad essere consulente internazionale della Goldman Sachs, fa parte anche del Bilderberg. La stessa scena in Grecia, dove il premier George Papandreou è stato "sostituito" da Lucas Papademos, ex vice presidente della Bce quando questa aveva il compito di controllare all’affare sui derivati concluso da Atene con la stessa Goldman Sachs. Non a caso fu proprio la Goldman Sachs a permesso al governo greco di ritoccare l'entità del proprio debito pubblico - anticamera della crisi del debito. Qualche mese più tardi Mario Draghi, ex vice presidente di Goldman Sachs International, veniva nominato presidente della stessa Bce.
Se in Europa le coincidenze abbondano, in America fioccano. Basta dare un'occhiata alla cronistoria del crollo finanziario che ha investito gli States nel 2008 per capirlo.
In quei mesi, era segretario del Tesoro statunitense l'ex ceo della Goldman Sachs Hank Paulson che venne, poi, sostituito da Mark Patterson, lobbista per Goldman Sachs. Se questo è il passato, il futruro non sarà da meno dal momento che l’attuale ceo della Goldman Lloyd Blankfein è stato alla Casa Bianca almeno una decina volte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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