Approvato il Def. Monti: "Centrato obiettivo di pareggio"

Il Cdm ha approvato il Def. Monti ottimista, ma Grilli avverte: "Non cambiate l'Imu". Rehn: "Italia presto fuori da procedura deficit"

È arrivato dal Consiglio dei ministri il via libera al Def (documento di economia e finanza), il "momento centrale del ciclo di programmazione della politica economica e di bilancio del paese, il luogo per assicurare la sintonia tra la priorità politica nazionale e l’Ue", come ha detto il premier Mario Monti.

All'esame del governo c'era anche il programma nazionale di riforme (Pnr). L'esecutivo ha varato oggi un documento "ad assetto costante" o a "politiche e legislazioni invariate", che "non può non riflettere le circostanze che caratterizzano questo periodo di legislatura". Una fotografia dello stato dei fatti, insomma, più che una vera programmazione economica, che spetterà al prossimo governo.

La stima di deficit del governo per il 2013 si conferma al 2,9% del Pil, mentre il debito dovrebbe salire al 130,4% "al lordo della quota di pertinenza dell’Italia dei prestiti Efsf alla Grecia e del programma Esm". L’avanzo primario è invece atteso in aumento "progressivo" fino al al 5,7% del Pil nel 2017, dal 3,8% del 2014. Il debito pubblico "inizierebbe a ridursi velocemente già a partire dal 2014 per arrivare al 117,3% nel 2017". Inoltre, le due fasi della "spending review" dovrebbero generare "circa 30 miliardi di risparmi per il periodo 2012-2015" e i proventi da privatizzazioni porteranno entro il 2017 una crescita "pari a circa un punto di Pil all’anno".

Secondo Mario Monti, quindi, il Def conferma "che il risanamento è avvenuto". "Le finanze pubbliche sono su un sentiero sostenibile. È centrato l’obiettivo del bilancio in pareggio in termini strutturali", ha detto il premier augurandosi che a maggio l'Italia possa uscire dalla lista Ue dei Paesi con problemi finanziari, anche perché "il superindice Ocse di febbraio mostra un’evoluzione positiva per l’Italia". Ipotesi confermata anche dal commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, secondo cui è "molto probabile" che diventi realtà dopo la conferma dei dati da parte di Eurostat prevista per il 22 aprile.

Questo se non si cambiano le carte in tavola, a

partire dall'Imu che garantisce il bilancio solo se sarà confermata anche dopo il 2014: "Se dovesse cambiare sarebbe necessario trovare compensazione", ha dettoil ministro dell’Economia, Vittorio Grilli.

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