Auto, nel 2017 vendite +8% Ma ai «privati» calo del 2,2%

Il mercato sostenuto da flotte aziendali e «km 0» E il settore chiede interventi al futuro governo

Auto, nel 2017 vendite +8% Ma ai «privati» calo del 2,2%

Quasi 2 milioni di unità, per l'esattezza 1.970.497: sono le immatricolazioni di auto in Italia nel 2017, che segnano un +7,9% sul 2016. Poco conta, a questo punto, il -3,2% di dicembre, mese condizionato dal «rallentamento della pressione sul mercato esercitata dai costruttori con Km 0, sconti e promozioni», come spiega Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor). E per il futuro la situazione è dal CsP vista in ulteriore miglioramento: 2.050.000 unità nel 2018 e 2.200.000 nel 2019.

A «pompare» il mercato sono stati soprattutto due fattori: i «Km 0» (le autoimmatricolazioni a nome delle concessionarie) e le vendite a società (+29,6%), mentre le consegne ai privati hanno segnato il passo (-2,2%). A porre l'accento su questi dati è Federauto, la federazione dei concessionari, che si attende un 2018 in linea con il 2017. Il cambio dell'anno, intanto, non fa altro spostare su quello nuovo le tante questioni rimaste irrisolte. «Il settore - commenta Michele Crisci (Unrae, cioè gli importatori) - eredita il problema della qualità del parco circolante, molto grande e molto vecchio (età media 10,5 anni) sul quale è necessario che i decisori locali, subito, e poi il rinnovato esecutivo nazionale agiscano con determinazione per assicurare la raggiungibilità dei target di emissione previsti nel 2020». La maglia nera, in fatto di vetture più inquinanti (ante Euro 3) riguarda, nell'ordine, Campania (39,1%), Sicilia (36,9%) e Lazio (25,3%). Aurelio Nervo (Anfia, la filiera automotive italiana) sollecita invece «un contenimento della fiscalità di settore», che nel 2016 ha raggiunto il livello più alto con un carico di ben 73 miliardi.

Tra le motorizzazioni, il diesel segna +6,2% anche se la quota scende dal 57,4% al 56,7%. In aumento, con la domanda di auto a benzina (+4,8% e quota del 31,6%), quelle di ibride (+71%), elettriche (+38,6%, a quasi 2.000 unità) e Gpl (+26,5%). In calo la richiesta relativa al bifuel metano. A dominare il mercato restano i crossover (+30,3%) e i segmenti medio e medio-alto.

Il Gruppo Fca ha chiuso il 2017 con oltre 557.500 veicoli immatricolati in Italia (+5,5%). Crescite a doppia cifra per i marchi premium Jeep (+22,3%), Alfa Romeo (+24,6%) e Maserati (+42%). Per il Lingotto resta da attendere ora il dato globale del 2017 negli Stati Uniti, il mercato più importante che gli analisti vedono in rallentamento, a 17,1 milioni di unità, dopo 7 anni di crescita e un 2016 da record. Kelley Blue ed Edmunds, in proposito, si attendono per Fca una discesa dell'11,7% e dell'8,2%. Ciò non ha comunque impedito a Fca di brillare a Wall Street dove titolo del gruppo guidato da Sergio Marchionne ha aggiunto quasi il 97% negli ultimi 12 mesi, arrivando a valere 17,92 dollari. Bene anche a Piazza Affari (+73,55% nel 2017, il migliore nel listino principale). E positiva la chiusura anche ieri, prima seduta del 2018: +1,7% a 15,16 euro.

«A mio parere - dice Roberta Russo (Assiteca Sim) - Fca ai prezzi attuali è ancora sottovalutata, sia in termini assoluti sia rispetto ai principali competitor, per cui una correzione fisiologica delle quotazioni - giustificata da prese di beneficio - potrebbe rappresentare una buona opportunità di acquisto in un'ottica di medio periodo».

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