Ci sono mille esuberi nei piani di Banca Carige approvati dal cda, che prevedono anche la chiusura di 120 filiali. Si tratta di una riduzione del 20% delle risorse nell’arco del piano strategico da qui al 2020, e di una chiusura del 20% delle filiali (il 22% in più rispetto al piano di febbraio).
La banca prevede di tornare all'utile nel 2018, mentre i livelli target fissati dalla Bce saranno integralmente soddisfatti già a fine 2017. Tra gli altri punti del piano il rafforzamento patrimoniale entro l’anno con aumento di capitale (fino a 560 milioni), e 480 milioni di euro per cessioni degli asset (400 milioni) e conversione dei bond.
Gli obiettvi indicati dalla Bce per quanto riguarda i "non performing loans" erano di un ammontare massimo di 5,5 miliardi di euro al 2017, di 4,6 miliardi al 2018 e al 3,7 miliardi al 2019 con tassi di copertura al 63% per le sofferenze (nel 2017) e al 32% per gli incagli (sempre per il 2017).
Sotto il profilo gestionale, il piano prevede una "razionalizzazione della base costi" e una rivisitazione del modello di business mirato a "fare di Carige la banca di riferimento per famiglie, small business e pmi nei territori di riferimento".
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