In Carige scontro aperto sui vertici

Malacalza preannuncia le dimissioni e accusa Fiorentino: «Mi ha delegittimato»

In Carige scontro aperto sui vertici

È scontro aperto nel cda di Banca Carige. L'altro ieri Vittorio Malacalza, vicepresidente e azionista di riferimento del gruppo (al 20,6% del capitale e con il permesso delle istituzioni di salire al 28%), ha preannunciato le dimissioni, riservandosi in seguito la formalizzazione, con una lettera in cui elevava specifiche accuse verso l'ad Paolo Fiorentino. In Piazza Affari il titolo dell'istituto genovese ha chiuso in calo dell'1,1% a 0,0085 euro.

Le dimissioni di Malacalza giungono dopo quelle del presidente Piero Tesauro e dei consiglieri Stefano Lunardi e Francesca Balzani. I consiglieri lamentavano, tra l'altro, la mancanza di collegialità e l'aumento dei costi. I primi malumori sulla governance erano già emersi nel corso dell'assemblea dello scorso 29 marzo attraverso alcuni punti interrogativi presentati dai legali rappresentati dell'imprenditore genovese. Da allora si è consumata una escalation.

L'addio di Malacalza, secondo quanto si legge nella lettera dell'imprenditore diffusa attraverso uno specifico comunicato stampa, «è stata tra l'altro determinata dalle recenti dimissioni di altri consiglieri, nonché dal tentativo dell'ad di delegittimare il mio ruolo di supplenza del presidente nell'incontro con la stampa dello scorso 3 luglio, nel quale, anziché smentire la voce di supposte obiezioni della Bce a tale ruolo di supplenza, la ha accreditata con una risposta evasiva e ambigua». L'imprenditore ha poi aggiunto di aver preso la propria decisione anche dopo «la divulgazione dell'intercettazione» della conversazione telefonica tra Luca Parnasi e il Paolo Fiorentino, «che ha assunto per me particolare significato alla luce del fatto che quest'ultimo, proprio nei giorni immediatamente precedenti all'arresto dell'avvocato Lanzalone, mi riferì di averlo incontrato, decantandomene le qualità professionali». La questione Lanzalone è stata sollevata anche da Tesauro e Fiorentino ha dato mandato ai propri legali ritenendo diffamatorie le affermazioni sul caso. «Intendo in ogni caso continuare a impegnarmi in favore di Banca Carige, nella piena fiducia delle sue potenzialità di consolidamento e rilancio» conclude Malacalza nella lettera.

Appuntamento ora al cda del 3 agosto per l'approvazione della semestrale e che, presumibilmente, dovrebbe fissare la

data per l'assemblea per il rinnovo del cda, come richiesto da Raffaele Mincione (azionista al 5,4%). Tra i soci di peso dell'istituto genovese ci sono anche Gabirele Volpi (al 8%) e la società pubblica Sga (al 5,39&%).

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