Economia

Centrali nucleari di quarta generazione: scommessa contro la crisi energetica?

Al momento esistono una serie di progetti ma per la loro realizzazione ci vorranno circa 10 anni. Se sul breve termine non risolve il problema del caro gas, è importante fare una riflessione per il futuro

Centrali nucleari di quarta generazione: scommessa contro la crisi energetica?

Con il prezzo del metano fuori controllo e bollette di gas e luce alle stelle, anche in vista di ulteriori riduzioni delle forniture di gas da parte di Mosca, si torna a parlare insistentemente di energia nucleare. In particolare, nel centrodestra, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi rilanciano l’idea di investire sulle centrali di quarta generazione, che garantirebbero energia praticamente “pulita”, con meno scorie radioattive e meno rischi.

L’idea potrebbe funzionare? Al momento esistono una serie di progetti, arrivati a buon punto, ma ancora allo stadio di prototipi. Secondo gli scienziati, quindi, ci vorranno circa dieci anni per rendere questa tecnologia industrializzabile e vedere le prime centrali di quarta generazione entrare in funzione.

Nel breve periodo, allora, il nucleare non risolverebbe l’emergenza del caro-bollette, ma nel medio-lungo termine va fatta una riflessione. Sicuramente il nucleare ci renderebbe più autonomi dal punto di vista delle forniture, garantendo un flusso di energia continua, a differenza delle energie rinnovabili classiche.

Tuttavia secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, proiettati tra il 2030 e il 2050 i costi dell’energia rinnovabile “ordinaria” saranno inferiori di quelli del nucleare.

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