Non sono tempi facili per i prodotti agricoli del nostro paese, specialmente per quello che viene chiamato come il nostro “oro verde”, ossia l’olio d'oliva.
L’Italia produce un olio di grande qualità, ma da anni il suo primato in termini di produzione è scalzato dalla competizione non certo trasparente di altri paesi, a partire di quella della Spagna ma anche di altri Stati del bacino mediterraneo. A questo occorre aggiungere regole europee che non sempre vanno a tutelare i nostri produttori e che incoraggiano l’immissione nel mercato di olio prodotto da paesi terzi alla comunità. Inoltre in Puglia da tempo si combatte, senza successo, la battaglia contro il virus della Xylella.
Una delle caratteristiche del nostro paese ed in particolare del nostro meridione, sono quelle distese di ulivi da cui proviene uno degli elementi cardini della nostra cucina oltre che un prodotto che per anni regge le economie agricole di diverse comunità.
A dare un’altra mazzata al nostro olio, è una mossa politica compiuta nei giorni scorsi in Marocco: qui è in corso l’assemblea chiamata ad eleggere il nuovo segretario del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi), organizzazione che regola a livello internazionale il commercio dell’olio.
Anzi, come scrive su Libero Attilio Barbieri, in realtà non è stato eletto alcun nuovo segretario ma si è arrivati alla riconferma di quello uscente: si tratta, in particolare, del tunisino Abdellatif Ghedira. Sarà ancora lui a guidare l’ente che ha sede a Madrid. Un nuovo mandato quinquennale che non promette nulla di buono per l’Italia e non solo perché Ghedira porta con sé la “dote” della linea dei paesi produttori emergenti.
Il vero nodo politico sta nel fatto che al nostro paese, per come stabilito all’interno del Coi, sarebbe spettata la guida di questo organismo internazionale. Il segretario per consuetudine viene scelto a rotazione tra i vari paesi membri, a questo giro sarebbe toccato all’Italia. Ed invece, con l’astensione del delegato dell’Ue e con la complicità della Spagna, alla fine si opta per la conferma di Ghedira.
Si crea dunque un asse arabo – spagnolo nel governo del Coi, con l’Italia politicamente umiliata e messa in minoranza. La dimostrazione arriva anche dalla riconferma dei due direttori aggiunti: si tratta di uno spagnolo, Jaime Lillo, e di un rappresentante turco, Mustafa Sepetçi.
Il campanello d’allarme suona molto forte per l’Italia: Spagna, Turchia e Tunisia sono i paesi che da anni premono, come scrive Alberto Grimelli su Teatro Naturale, per un depotenziamento dei cosiddetti “panel test”.
In pratica un allentamento dei controlli, che si tradurrebbe in uno svantaggio per il paese che produce la migliore e più pregiata qualità dell’olio, ossia l’Italia. Allentare la morsa, significa dare la possibilità di ingresso anche nel nostro mercato di prodotti dalla dubbia qualità. Un danno potenziale per la salute, così come per i nostri operatori del settore che si vedrebbero sempre più scavalcati dalla concorrenza di nazioni che producono l’olio a costi notevolmente ridotti.
Diverse associazioni di categoria temono inoltre che, un eventuale allentamento dei controlli, permetta la diffusione di materia prima a basso costo dalla Spagna o da altri paesi e la conseguente miscela con il nostro extravergine falsificando quindi il “made in Italy”.
“La strada per l’allentamento dei controlli è spianata”, scrive ancora Barbieri su Libero. Madrid da anni ormai, nonostante la scarsa qualità del suo olio d’oliva, è il primo produttore mondiale. All’interno del Coi ha dunque grande voce in capitolo, l’asse con il paese del riconfermato segretario e con i paesi emergenti rischia di portare all’epilogo sopra descritto inerente l’allentamento dei controlli.
Per l’Italia ed il suo olio extravergine sarebbe autentico colpo di grazia. Una vera batosta, arrivata direttamente dall’Europa.
Come detto prima, non solo la Spagna ha creato un asse con i paesi arabi, ma il delegato dell’Unione Europa in sede di votazione si è astenuto determinano la rielezione di Ghedira. Tempi duri, per non dire neri, dunque all’orizzonte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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