Nuovo scivolone per la Borsa di Shanghai che lascia sul terreno il 5.96, accentuando la sua caduta della settimana precedente, in un mercato in preda al panico preoccupato per l’andamento dell’economia cinese, nonostante gli sforzi delle autorità cinesi per rassicurare gli investitori. Pechino ha autorizzato i fondi pensione a investire in azioni e le banche a limitare le riserve per creare liquidità e la Banca centrale cinese è pronta a immettere liquidità negli istituti di credito. L’indice composito di Shanghai ha chiuso in calo del 5.96, dopo essere sceso fino al 9% nel corso della sessione.
Con le pressioni in rapido aumento sui mercati internazionali, a causa dei timori sulla tenuta della Cina, delle turbolenze sulle valute dei paesi emergenti e delle incertezze che aprono le nuove elezioni in Grecia dopo le dimissioni del premier Tsipras, anche il Nikkei ha perso terreno e, in scia alla pesante correzione di Wall Street di venerdì, ha toccato un minimo intraday a 18.928,12 punti, perdendo quasi il 2,7%. L’indice guida del listino nipponico scivola sotto quota 19.000 per la prima volta in 5 mesi.
Male anche le borse indiane. L’indice principale del Bombay Stock Exchange di Mumbai cede il 4,03% negli scambi di stamani, perdendo oltre mille punti, a 2.262,90. L’indice Nifty del National Stock Exchange perde il 4,14% a 7.456 punti. La rupia sul mercato valutario viene venduta a piene mani e ha toccato un nuovo minimo da due anni, a 66,49 per dollaro.
Il governatore della Reserve Bank of India, Raghuram Rajan, ha detto che la banca centrale non esiterà a utilizzare le riserve per ridurre la volatilità della valuta: "Molti di voi guardando i mercati stamani si preoccupano per la volatilità, ma l’India è in buone condizioni. La Rbi non esiterà a intervenire sulla rupia".
Proprio ieri sera, la Banca centrale cinese si era detta pronta ad aumentare la liquidità delle banche, come riferito dal Wall Street Journal citato da Bloomberg. La Banca del Popolo starebbe infatti per tagliare l’ammontare delle riserve di liquidità che le banche sono obbligate a tenere a garanzia dei creditori. La Banca della Cina potrebbe quindi ridurre di mezzo punto percentuale il rapporto fra investimenti e capitale. La decisione è attesa per fine agosto o comunque al più tardi all’inizio di settembre e potrebbe liberare 678 miliardi di yuan ovvero 106 miliardi di dollari.
Il cattivo andamento delle Borse asiatiche si riflette sull'andamento dei mercati europei, che hanno aperto a picco: Londra perde il 4.4%, mentre a Milano l’indice Ftse Mib segna -5.96%. Francoforte cede il 5% e Parigi va giù del 5.13%. Madrid arretra del 4,17%. Chiude in forte perdita la borsa di Wall street. L'indice Dow Jones perde il 3,56% fino a 15.874,09 punti. L'indice Nasdaq cala del 3,82% fino a 4.526,25 punti. L'indice Standard&Poor's 500 perde il 3,93%.
La Borsa di Atene, coinvolta nella tempesta che ha colpito i mercati mondiali, ha chiuso in maniera
disastrosa: l’indice principale ha ceduto il 10,5% finale. Male anche i titoli di Stato: il bond a due anni registra una crescita dei rendimenti di 145 punti base al 12,9%, quello a 10 anni di 20 "basis point" a un tasso del 9,5%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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