Il ricalcolo delle pensioni è alle porte. Lunedì milioni di pensionati italiani dovranno fare i conti con un nuovo rateo e soprattutto con un assegno più magro. Di fatto a partire dall'1 aprile arriveranno i tagli sugli assgeni per effetto del blocco sulle perequazioni e le rilevazioni volute dal governo con l'ultima legge di Bilancio approvata a fine 2018. Per i primi tre mesi dell'anno, da gennaio a marzo, le pensioni non hanno subito la sforbiciata dovuta allo stop sulle rivalutazioni. Ma da aprile l'importo cambierà e al ribasso. Tra poche ore dunque farà il suo ingresso in modo ufficiale nel cedolino dei pensionati il nuovo "scippo" sulle pensioni.
Con i "ritocchi" voluti dal governo, per le pensioni superiori a 3 volte il minimo e inferiori a 4 la rivalutazione sarà del 97%, del 77% per gli importi tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% tra 5 volte e 6 volte il minimo, del 47% oltre 6 volte, del 45 oltre 8 volte e solo del 40% oltre 9 volte il minimo. Ma attenzione alle tempistiche. Dall'1 aprile, come ha ricordato ilGiornale, sarà ricalcolato l'assegno e dunque ci sarà una redifinizione dell'importo erogato. Poi, probabilmente dopo le elezioni Europee, scatterà il vero e proprio recupero da parte dell'Inps delle quote più generose versate nei primi mesi di questo anno. Insomma il taglio sarà in due fasi. Prima il ricalcolo, poi la restituzione della parte eccedente.
L'Inps sui tempi per il rimborso da parte dei pensionati non ha indicato date certe: "Nei prossimo mesi l'Inps comunicherà le modalità di recupero delle somme relative al periodo gennaio-marzo 2019". Insomma prima dell'estate i pensionati dovranno fare i conti con una nuova sforbiciata. Lo scontro è aperto: l'1 giugno scenderanno in piazza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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