«È il momento delle scelte. Non possiamo fare tutto, dobbiamo concentrarci dove ci sono le eccellenze e preservarle a livello grandi, medie e piccole aziende». È il messaggio lanciato dall'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, ieri in occasione del varo della nave «Trieste», a Castellammare di Stabia. La consegna alla Marina Militare è prevista per il 2022, per un costo preventivato che supera un miliardo.
La «Trieste» è la più grande imbarcazione realizzata dal Dopoguerra: lunga 214 metri, ospiterà mille posti letto e un ponte di volo per elicotteri. Secondo alcuni, si tratta quasi di una portaerei che potrebbe trasportare gli F35, cosa che ha scatenato le polemiche della sinistra. Per l'esattezza - spiega Fincantieri - sarà una unità anfibia multifunzione e multiruolo, concepita per essere flessibile e di supporto anche alla Protezione civile: la commessa rientra nel Programma navale per la tutela della capacità marittima della Difesa. Guardando alle prospettive di Fincantieri, che deve ancora trovare l'equilibrio definitivo sulla partita dei cantieri francesi Stx, Bono si è impegno a accorciare tempi di consegna. Al varo, erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e quello dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Che ha promesso entro la fine anno «70 milioni per sviluppare nuovi progetti» dello stabilimento campano.
Oggi Di Maio -replica su Twitter il deputato del Pd, Michele Anzaldi, festeggia, ma 3 anni fa, quando il governo Renzi fece partire i lavori, il M5S parlò di «cricca delle navi» e lanciò la sua solita campagna diffamatoria.
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