Il franchising resiste: nel 2013 mille aperture

La crisi morde i consumi: a soffrire non sono più solo i piccoli negozi, ma anche la grande distribuzione. A ottobre le vendite al dettaglio, rileva l'Istat, hanno perso l'1% rispetto a settembre ma ben il 3,8% su base annua. Resistono, sia pure con qualche scossone, le catene commerciali: nel 2013 sono previste mille aperture, contro le 1.400 dell'anno in corso, e la creazione di oltre 4mila posti di lavoro in Italia. In particolare, secondo l'Osservatorio di Confimprese, pesano sempre più la ristorazione da viaggio (aeroporti e autostrade), l'ottica, che registra un andamento anticiclico - l'Italia è un Paese di anziani - e i nuovi format dell'abbigliamento low cost per tutta la famiglia. «Funziona l'attualità della formula distributiva - commenta Mario Resca, presidente di Confimprese -; c'è la forza del marchio sostenuta da pubblicità e marketing. Ci sono i vantaggi operativi: per esempio sugli acquisti dove evidentemente la catena ha un peso contrattuale impossibile per il singolo dettagliante. Poi la logistica, la formazione, gli investimenti informatici.

Senza contare il fatto che il franchising offre la possibilità ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. É necessario, però, che le istituzioni adottino un riconoscimento ufficiale del settore, come da tempo abbiamo chiesto».

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