Istat, industria italiana in diminuzione. Intanto la Borsa è in rosso e lo spread torna a salire

Secondo gli ultimi dati Istat, nel mese di dicembre, l'industria italiana ha subito una frenata, con un rallentamento della crescita del fatturato e degli ordinativi del settore industriale. Intanto piazza Affari apre in rosso e lo spread risale a 274 punti

Istat, industria italiana in diminuzione. Intanto la Borsa è in rosso e lo spread torna a salire

A dicembre, fatturato e ordini all'industria avrebbero subito una marcata diminuzione. Sia in termini congiunturali (del 3,5%), sia su base annua. A rivelarlo è stato uno studio dell'Istat, che ha confermato la flessione del fatturato totale, in termini tendenziali, del 7,3% (ai minimi da dieci anni, da novembre 2009), e un calo tendenziale del 5,3% per l'indice grezzo degli ordinativi. Nel quarto trimestre, l'indice complessivo ha registrato un calo dell'1,6% rispetto al trimestre precedente. E a dicembre, tutti i raggruppamenti principali di industrie avrebbero segnato una variazione congiunturale negativa: -1,8% i beni di consumo, -5,5% i beni strumentali, -1,7% i beni intermedi e -9,7% l'energia. Corretto per gli effetti del calendario (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 18 di dicembre 2017), il fatturato totale è, quindi, diminuito. I cali più rilevanti sono quelli dei mezzi di trasporto (23,6%), dell'industria farmaceutica (-13,0%) e dell'industria chimica (-8,5%). Si registra, invece, una crescita per il solo comparto di macchinari e attrezzature (+5,4%), mentre la diminuzione più marcata si rileva per l'industria delle apparecchiature elettriche (-21,4%). Nello stesso periodo, iinfatti, anche il fatturato dell'industria di autoveicoli, in termini tendenziali, ha segnato una flessione del 7,5%, con una diminuzione anche degli ordinativi, che sono calati del 18,4%.

L'analisi dei dati annuali

Tuttavia, nella media dell'anno, il fatturato dell'industria registra una crescita del 2,3%, rispetto al 2017, più sostenuta per il mercato estero (con un +3,5%) rispetto a quello interno (con un +1,8%). Al netto dell'energia, la crescita si riduce all'1,7%, risultando più ampia della media solo per i beni intermedi (+2,4%). Il calo congiunturale del fatturato riguarda sia il mercato interno (-2,7%), sia, in misura più accentuata, quello estero (-4,7%). La flessione degli ordinativi è la sintesi di un incremento delle commesse provenienti dal mercato interno (+2,5%) e di una marcata contrazione di quelle provenienti dall'estero (-7,4%).

Il commento dell'Istat

Sulla diminuzione del fatturato industriale, Istat ha commentato: "Nel corso del 2018 il fatturato ha mostrato un andamento tendenzialmente stabile nei primi nove mesi, con un peggioramento nell'ultimo trimestre. Nella media dell'anno il fatturato dell'industria presenta, comunque, una dinamica moderatamente espansiva rispetto al 2017, anche al netto della componente di prezzo".

Borsa in rosso e rialzo dello Spread

E, tra le conseguenze della frenata del settore industriale, c'è anche la Borsa di Milano in rosso. Piazza Affari, infatti, evidenzia un rialzo dello spread tra Btp e Bund tedeschi a 274 punti.

A scivolare, tra gli istituti bancari, sono soprattutto MPS (-3,5%), Ubi Banca (-3,05%), Unicredit (-2%) e Banco Bpm (-1.65%). Giù anche Amplifon (-2,72%) e Cnh (-1,43), insieme a Pirelli (-1%), Fca (-0,75%) e Ferrari (-0,72%), che scontano l'incertezza sui dazi tra Stati Uniti e Cina e l'andamento del settore manifatturiero italiano.

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