Che in Italia le tasse fossero altissime e le famiglie sempre più in difficoltà lo sapevamo già. Ma il nuovo rapporto "Noi Italia" dell'Istat ci consegna l'ennesimo quadro sconfortante: nel 2012 in Italia si contavano 9,5 milioni di poveri, con il 12,7% delle famiglie in condizioni di povertà relativa, e il 6,8% in condizioni di povertà assoluta. L'allarme maggiore, come spesso accade, riguarda il Mezzogiorno, dove oltre un quarto delle famiglie si può considerare povera. A livello nazionale, una famiglia su quattro si può considerare in una condizione di "disagio economico": in parole semplici, il 25% delle famiglie italiane non può permettersi spese impreviste, arretrati nei pagamenti o un pasto proteico ogni due giorni. Dati sconvolgenti, soprattutto considerando che il dato è cresciuto di ben 2,6 punti percentuali in un solo anno (nel 2011 era del 22,3%). Sei famiglie su dieci se la devono cavare con meno di 2500 euro al mese, mentre il Pil pro capite, a parità di potere d'acquisto, è inferiore a quello della media Ue.
L'imposizione fiscale cresce a livelli inauditi, sfiorando i numeri di paesi, come la Svezia, che garantiscono ben altri livelli di servizi: 44,1% contro il 44,7% della monarchia scandinava. Da registrare come il dato italiano sia in aumento costante (era del 42,5% nel 2011 e del 41,3% del 2000), mentre quello svedese registra un ribasso di 7 punti percentuali dal 2000 ad oggi.
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