L'attacco di Ennio Doris: "Ecco cosa vuole farci la Germania"

Il presidente di Banca Mediolanum vuole tranquillizzare i risparmiatori italiani. La tempesta sui mercati è simile a quella del 2011, quando cadde il governo di Silvio Berlusconi

L'attacco di Ennio Doris: "Ecco cosa vuole farci la Germania"

Il presidente di Banca Mediolanum, Ennio Doris, ripete quanto detto nei giorni della tempesta sui mercati che colpì il governo Berlusconi: mantenere i nervi saldi ed evitare il panico. Intervistato da La Verità, Doris ha ribadito che l'Italia è un Paese sicuro e che il sistema non è in pericolo come descritto da molti. "Guardi, l' altro giorno al bar mi ha fermato un signore, peraltro favorevole a questo governo - spiega il presidente di Mediolanum -: aveva timore di acquistare i titoli di Stato italiani. Naturalmente gli ho detto: 'Vai tranquillo'. Anche la mia banca sta continuando a comprare titoli di Stato, che restano prodotti sicuri. È significativo che un elettore di questa maggioranza abbia già perso fiducia".

Sul tema spread, Doris ci va cauto. Ha timore, come lo ha Ignazio Visco, il presidente di Banca d'Italia. Ma cerca di fare da pompiere: "Per carità, lo spread ha effetti nefasti: le banche vedono il patrimonio erodersi e non sono più in grado di fare credito. Ma spesso gli economisti si concentrano solo sui numeri. A me interessano i sentimenti dei risparmiatori, che generano effetti molto più immediati della salita dello spread. Chi ha paura di solito stacca il cervello: taglia subito i consumi e gli investimenti".

L'obiettivo di Ennio Doris è quello di diffondere tranquillità: l'Italia è sotto attacco, ma il sistema è solido. E i risparmiatori non devono avere la percezione del contrario, perché è dalla loro paura che si crea il pericolo per il Paese. E, come ha spiegato il presidente di Mediolanum, è il pensiero anche di Silvio Berlusconi, che ha incontrato di recente.

Doris critica anche la manovra: "Se spendi 10 miliardi per il reddito di cittadinanza vuoi sicuramente stimolare i consumi. Ma io penso anche a quelli che un lavoro ce l'hanno già, la grande massa fortunatamente. Questi mettono da parte qualcosa, intimoriti dal futuro, contraggono i propri consumi, ed essendo molti di più vanno di fatto a più che neutralizzare lo stimolo dei consumi voluto proprio dal reddito di cittadinanza".

Ma questo non significa che Doris sia perfettamente in linea con i dettami dell'Unione europea. "Io ho vissuto la tragedia della guerra, e quindi mi batterò sempre perché vi sia amicizia e collaborazione tra i popoli europei. Certo, l' Italia era il Paese più europeista in assoluto e ora non lo è più. Forse qualche colpa a Bruxelles ce l' hanno", spiega il banchiere. "A volte sembrano davvero semplici burocrati, senza legittimazione elettorale, con una concezione dell' economia di stampo socialista. L' Unione deve rispettare le tradizioni e la diversità delle nazioni: deve guidare ma non imporre. Ricordo che negli anni Settanta Margaret Thatcher attaccava sempre l' Europa e questo mi infastidiva. Poi la vidi a Milano, la sentii parlare contro questa élite e aprii gli occhi, me ne innamorai".

E sulla caduta del governo nel 2011, il giudizio del presidente di Banca Mediolanum è chiaro: "I guai iniziarono nell'aprile di quell'anno, quando le banche tedesche cominciarono a liberarsi dei titoli di debito italiani.

Quando la svendita uscì alla luce del sole, lo spread decollò". Poi arrivò Mario Monti. E la storia la conosciamo tutti. Mentre la Germania continua a pensare a noi come "colonia", teorizzando anche una patrimoniale.

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