"Otto paesi tra cui l'Italia sono a rischio di non conformità con il patto di stabilità e crescita". L'allarme arriva dalla Commissione europea. Nessuno stop, per il momento e l'Europa dà il via libera alla Legge di Bilancio.
Non mancano però gli avvertimenti. Il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato: "Le misure sono necessarie per tutti i Paesi a rischio non conformità, ma per quanto riguarda i tempi rivaluteremo la situazione in corso d'anno, il momento successivo di valutazione dei bilanci è la primavera ventura. Non chiediamo misure immediate".
Secondo la Commissione, il bilancio per il 2020, presentato all'Unione europea dal governo italiano, rischia di essere "non conforme" ai requisiti stabili nel patto di stabilità e crescita. È questo il risultato della valutazione del documento programmatico di bilancio, inviato dall'Italia a Bruxelles. "Tali rischi- specifica l'Ue- si riferiscono sia alla insufficiente riduzione dell'elevato livello del debito pubblico, sia alla prevista deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso il rispettivo obiettivo di bilancio a medio termine". A preoccupare l'Europa è soptattutto l'elevato debito pubblico che rischia di non rispettare la riduzione concordata.
Le criticità sottolineate dalla Commissione, però, non riguardano solo il nostro Paese. Altri sette Stati membri sono stati avvisati: si tratta di Belgio, Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Finlandia, per i quali "ci si aspetta che non rispettino la regola del debito". Inoltre, il vice presidente ha sottolineato che tali Paesi "non hanno usato a sufficienza le condizioni economiche favorevoli per mettere in ordine i loro conti pubblici. Nel 2020 pianificano o nessun significativo aggiustamento o addirittura un'espansione. Questo preoccupa perché i debiti molto alti limitano la capacità di rispondere agli shock economici e alle pressioni del mercato".
In ogni caso, specifica la Commissione, nessun documento programmatico di bilancio per il 2020, presentato dai vari Paesi della zona euro, sembra mostrare una non conformità grave rispetto ai requisiti del patto di stabilità.
Netta la differenza con la situazione dell'autunno del 2018, quando venne presentata la manovra del governo Conte uno. Allora, infatti, venne respinta dalla Commissione europea. Oggi, invece, Bruxelles sospende il giudizio, avvertendo l'Italia sui rischi che corre. La palla passa al governo, che dovrà essere in grado di attuare il bilancio, rimanendo in line con le regole di stabilità.
"L'Italia è il paese che ha beneficiato di tutta la flessibilità del patto. Abbiamo avuto un atteggiamento serio, rigoroso, ma anche comprensivo per le condizioni politiche particolari del paese e delle sue condizioni economiche, rispettando il suo ruolo nell'eurozona", ha detto il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. Poi, ha aggiunto: "Bisognerà continuare ad essere attenti al livello di debito pubblico. L'effetto a valanga non è benefico nè per l'Italia nè per l'integrità della zona euro. Quindi andranno affrontati i veri problemi dell'economia italiana". Moscovici domani andrà a Roma, dove incontrerà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il ministro all'Economia, Roberto Gualtieri, "per dare personalmente questo messaggio. Teniamo presente che ci sono sforzi da portare avanti e da intensificare".
Il premier italiano Giuseppe Conte ha assicurato: "Siamo in piena manovra, stiamo facendo degli sforzi per far quadrare i conti".
Nella primavera del 2021, la Commissione europea giudicherà gli effetti della flessibilità chiesta per il 2020, pari allo 0,2% del Pil, per gli interventi per far fronte al rischio idrogeologico. "Nel documento programmatico di bilancio per il 2020- scrive la Commissione-l'Italia ha indicato che l'impatto di bilancio del piano di prevenzione del rischio idrogeologico sarà significativo nel 2020 e dovrebbe essere considerato come un evento insolito.
In relazione a questa richiesta, l'Italia ha chiesto una deviazione temporanea dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine pari allo 0,2% del Pil nel 2020. La Commissione farà una valutazione finale nella primavera del 2021, sulla base dei dati osservati forniti dalle autorità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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