Mediaset, Agcom boccia il piano Vivendi

Non basta la sterilizzazione dei diritti di voto. Il nodo Tim

Vincent Bolloré
Vincent Bolloré

L'Agcom boccia il piano Vivendi su Mediaset. Ai francesi rimangono altri sette mesi per trovare un'alternativa «finalizzata ad eliminare la posizione di influenza notevole» sul gruppo tv che soddisfi l'Autorità o Vivendi rischia una sanzione compresa tra il 2 e il 5% del proprio fatturato.

Sempre che, tuttavia, la situazione non cambi: se infatti Telecom Italia cedesse la rete o Mediaset vendesse Premium, i tetti normativi sarebbero rispettati e le partecipazioni detenute dal gruppo di Vincent Bollorè nei due gruppi italiani potrebbero essere mantenute.

A Vivendi, dopo la scalata dello scorso dicembre seguita al dietrofront sull'accordo di acquisto di Premium, fanno capo il 28,8% delle azioni e il 29,9% dei diritti di voto di Mediaset, alle spalle di Fininvest. Vivendi inoltre, con il 24% circa del capitale, è azionista di controllo di Telecom Italia. La normativa vigente vieta simili posizioni incrociate in società tlc e media. Per questo l'Agcom aveva chiesto ai francesi di scendere nell'azionariato di Telecom Italia o di Mediaset. I francesi hanno proposto, secondo quanto risulta, la sterilizzazione dei diritti di voto nel Biscione sotto al 10%, ma questo all'Agcom non basta. «In attesa di nuove interlocuzioni, che si rendono necessarie, tra gli uffici competenti e la società Vivendi al fine di dettagliare le modalità attraverso cui la suddetta società intenda rimuovere strutturalmente la posizione vietata, l'Autorità ricorda che, in caso di inottemperanza all'ordine impartito con la citata Delibera, trovano applicazione» le sanzioni, scrive l'Agcom.

Vivendi, secondo quanto le ricostruzioni di mercato, avrebbe ipotizzato nel primo piano un trust dove far confluire la quota di Mediaset posseduta superiore al 10%. In teoria il percorso potrebbe essere anche ritenuto corretto ma, da quanto risulta, le condizioni specifiche e la struttura del trust ipotizzato dai francesi non rispetterebbero l'indipendenza completa e oggettiva richiesta dall'Agcom per la costituzione dell'istituto: ovvero ogni rapporto tra il trust e Vivendi deve essere bandito, l'istituto potrebbe per assurdo decidere in modo diverso sulla quota di Mediaset detenuta rispetto alle scelte effettuate a Parigi.

In questo scenario, sebbene l'Autorità garante non lo richieda esplicitamente, per Vivendi la soluzione più logica potrebbe essere la messa in vendita della quota di Mediaset eccedente. Sempre che gli scenari non cambino e la situazione non evolva verso altri possibili scenari (ovvero la cessione di Premium o della Rete di Telecom). Intanto il Biscione ha varato un piano di buy back consistente.

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