Mercatone Uno fallisce: 1800 dipendenti perdono il lavoro

I lavoratori dei 55 punti vendita sparsi in tutta Italia hanno trovato l'amara sorpresa stamani: improvvisa chiusura e nessun preavviso da parte della società. Tutti si attendevano investimenti della nuova proprietà, invece arriva la doccia fredda dopo soli 8 mesi dall'acquisizione del marchio

Mercatone Uno fallisce: 1800 dipendenti perdono il lavoro

Repentina chiusura per i 55 punti vendita della Mercatone Uno presenti in tutto lo Stivale. I dipendenti dell'azienta, circa 1800, sono stati accolti da un'amara quanto inattesa sorpresa stamani, proprio mentre si recavano a lavoro come ogni giorno. Nessun preavviso per la notizia, una vera e propria doccia fredda.

Venerdì il tribunale fallimentare di Milano ha decretato il fallimento della società che aveva rilevato la proprietà del marchio, la Shernon Holding Srl, che aveva in preventivo un piano di rilancio dell'azienda. Questo sarebbe dovuto partire entro fine mese, per proiettarsi fino al 2022, ma a soli 8 mesi dall'acquisizione era già arrivata da parte della Shernon la richiesta di concordato preventivo in continuità. Un accordo che prevedeva la garanzia occupazionale dei dipendenti fino almeno al 30 maggio, data in cui è previsto un incontro col Ministero per lo sviluppo economico mirato al salvataggio del marchio e dei posti di lavoro. Tutto ora pare più difficile, dopo la dichiarazione di fallimento da parte della Shernon Holding arrivata come un fulmine a ciel sereno lo scorso giovedì.

I sindacati insorgono, come riportato da "Il Corriere della Sera". "La società non solo non ha comunicato nulla ai sindacati, ma ha tenuto all’oscuro i lavoratori, ai quali non è arrivata alcuna lettera di licenziamento, e che hanno saputo della chiusura soltanto sui social, in tarda serata, dai responsabili delle varie filiali. Anche loro aggiornati all’ultimo secondo. Un comportamento inaccettabile, che necessita di un intervento imminente da parte del Ministero".

Ora che la situazione per Mercatone Uno pare irrimediabile, il primo scopo dei sindacati è quello di proteggere i lavoratori. "Dobbiamo riuscire a recuperare il Tfr, la tredicesima e la quattordicesima, lo stipendio di maggio e degli ultimi dieci giorni di aprile, mese in cui era stato attivato il concordato preventivo e quindi debiti e crediti erano stati bloccati.", sostiene Simone Turcotto di Filcams-Cgil Savona, che però getta delle ombre sull'operazione finanziaria che avrebbe dovuto salvare Mercatone Uno. "Riteniamo che chi abbia avallato la vendita dei punti vendita alla Shernon Holding abbia compiuto una leggerezza e fatto una scelta tutt’altro che lungimirante. Dichiarando fallimento dopo soli sette mesi, l’azienda ha dimostrato di non avere le capacità né le possibilità per poter andare avanti su ‘gambe’ solide. Che evidentemente non c’erano nemmeno al momento dell’acquisizione". Un buco che peserà sui conti dello Stato, come ricorda Turcotto. "L’azienda ha rilevato i negozi ricorrendo ai debiti e poi non ha pagato quanto dovuto ai dipendenti: come al solito, a compensare le mancanze ci dovrà pensare lo stato, con il fondo di garanzia dell’Inps".

Anche il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto sul tema caldo di queste ore, dicendosi pronto ad intervenire.

"Mi impegnerò personalmente, incontrando sindacati, lavoratori, fornitori e proprietà. Non si possono lasciare dipendenti a casa senza rispettare gli impegni presi. Anche su questo la nuova Europa che nascerà domani dovrà essere più forte nel difendere il lavoro".

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