Quota 100 è ormai alle porte. Il superamento della legge Fornero passa dalla riforma fortemente voluta dalla Lega che di fatto cambia completamente il volto del sistema previdenziale italiano. Di fatto le strade per l'uscita anticipata con il nuovo sistema sono diverse. La più semplice è quella che prevede 38 anni di contributi e 62 anni di età. Ma su un altro versante c'è anche l'exit strategy con 41 anni di contributi grazie alla "pace contributiva" che permette a chi ha una carriera discontinua di accorciare i tempi e dunque evitare un'uscita a 70 anni.
Le sette finestre d'uscita
Come riporta il Sole24Ore, per poter accedere alla "pace conrtibutiva" servono almeno 20 anni di contributi. Ma al netto di questi dettagli che verranno limati nelle prossime settimane, tra i lavoratori è già cominciato il calcolo sui tempi per poter accedere alle finestre che portano all'addio al lavoro. Quota 100 prevede quattro finestre trimestrali per i lavoratori privati. Poi altre due sono dedicate, ogni sei mesi, ai lavoratori del settore pubblico. Mentre c'è una sola finestra, ogni 12 mesi per chi lavora nella scuola. Viene poi prorogata fino al 2021 "opzione donna" che permette l'addio l'uscita a 58 anni con 35 anni di contributi. Di fatto in totale i sentieri che portano alle finestre per lasciare il lavoro sono sette: quattro per i privati, due per i dipendenti statali e una per la scuola.
Il paletto sul cumulo del reddito
Infine il sistema quota 100 prevede il divieto di cumulo tra pensione e reddito da lavoro sopra i 5mila
euro all'anno per i primi due anni. Insomma il nuovo sistema previdenziale comincia a muovere i primi passi. Bisognerà attendere l'entrata in vigore per capire se ci sarà il tanto atteso turn over di cui parla il governo...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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