Piove l'odio su Marchionne: insulti social e titoli choc

La Appendino lo liquida Alcuni utenti "festeggiano" online. Il Manifesto titola "Così Fiat" e scoppia la polemica politica

Piove l'odio su Marchionne: insulti social e titoli choc

"E così Fiat". Un titolo che ad alcuni provoca "disgusto" e che ora fa infiammare la polemica politica sul Manifesto e su chi, sui social e non, sembra scherzare con le condizioni di vita di Sergio Marchionne. Arrivando in alcuni casi anche ad augurargli la morte.

Che la figura dell'ex ad di Fca potesse dividere l'opinione pubblica è ovviamente normale. In fondo, è con la sua mano ferma nella relazione con i sindacati (specialmente la Fiom) che in qualche modo ha rotto le relazioni industriali esistenti nel Belpaese fino al 2010. Senza poi parlare della storica uscita da Confindustria, che provocò un terremoto a viale dell'Astronomia.

Ieri sui social network alcuni utenti "festeggiavano" per le condizioni di salute dell'ex ad, condizioni che in un comunicato Fca ha definito "in peggioramento". "Tutti a festeggiare. Lurido bastardo hai rovinato migliaia di lavoratori con la complicità dei sindacati - ha scritto qualcuno, come racconta Libero - Non posso fare altro che rallegrarmi insieme a tanti altri". E ancora: "La nostra lotta vive ancora, altre invece…".

Ma a infiammare la polemica politica è il titolo scelto oggi dal "quotidiano comunista" il Manifesto. "E così Fiat", si legge in prima pagina. "Svolta improvvisa in Fca. Sergio Marchionne è in fin di vita. Ha tolto diritti ai lavoratori e ha portato il gruppo dell'auto via dal Paese. Gli Agnelli convocano il cda per la successione: tocca al braccio destro Mike Manley".

Durissimo il commento di Giorgia Meloni: "Sono disgustata da questa prima pagina del Manifesto - scrive su Facebook - Io stessa ho contestato molte delle scelte di FCA e del suo management ma il rispetto per le persone, soprattutto in un momento delicato come quello che stanno vivendo Sergio Marchionne e la sua famiglia, deve venire prima di tutto. Come è umana la sinistra...". Sulla stessa linea Roberto Calderoli, della Lega: "La sinistra che fa sempre la morale a tutti e si crede moralmente superiore oggi non si vergogna per il titolo del loro quotidiano Il Manifesto - attacca - un titolo rivoltante su Marchionne e le sue gravi condizioni di salute? Che vergogna Kompagni, poi non vi stupite se ormai non vi vota più nessuno...".

Sull'improvviso addio di Marchionne a Fca, ieri John Elkann in un comunicato ha riservato parole di affetto per "l'amico" e collega. Al suo posto, come detto, arriverà Mike Manley, fino a ieri a capo della divisione Jeep. In Ferrari, dove Marchionne sarebbe dovuto rimanere anche dopo il 2019, è arrivato invece Louis Camilleri come ad e lo stesso Elkann come presidente.

Forte irritazione è trapelata dalle parti del Lingotto anche per la nota scritta ieri dal sindaco di Torino, Chiara Appendino. La grillina, infatti, ha liquidato ad una breve riga il suo pensiero su Marchionne, per poi concentrare l'attenzione sul nuovo ad a cui, "dopo i quattordici anni" dell'italo-canadese augura "di mantenere Fca ai vertici del mercato internazionale dell'auto".

Nella nota è forte il richiamo all'azienda al "dovere" di "dare alla città" un contributo e a "guardare con attenzione alla nostra città, perché, oltre allo storico legame con il gruppo, ha saputo costruire nel tempo un sistema fatto di conoscenza, infrastrutture, centri di ricerca scientifica, imprese innovative e aziende ad alto contenuto tecnologico". Neppure un pensiero, però, per le condizioni di salute dell'ex ad.

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