Undici milioni e mezzo di file segreti, oltre 200mila società offshore per un giro d'affari che smuove una massa enorme di denaro, dirottati da studi legali internazionali e banche verso paradisi fiscali. È la più grande fuga di notizia della finanza internazionale, già ribattezzata Panama Papers, che non coinvolge solo criminali, ma anche funzionari d'intelligence, politici e sportivi.
"Tutto parte dallo studio legale Mossack Fonseca, con base a Panama city, nel cuore di uno dei più efficienti e impenetrabili paradisi fiscali del mondo", racconta l'inchiesta de L'Espresso che ha messo mano ai documenti tramite l'Icij (International consortium of investigative journalists), "Oltre 200 mila società, fondazioni, trust con sede in 21 paradisi fiscali sparsi per il mondo, dai Caraibi ai mini Stati del Pacifico, da Cipro fino al deserto del Nevada, negli Stati Uniti".
Sono decine di migliaia i clienti di questo sistema raccontato in una mole di documenti che riguardano operazioni tra il 1977 e la fine del 2015. Tra essi anche persone indicate come vicine al presidente russo Vladimir Putin, familiari del leader cinese Xi Jinping, del presidente ucraino Poroshenko, del re saudita, dei premier di Islanda e Pakistan, del premier inglese David Cameron. Oltre a sportivi del calibro di Leo Messi, attori come Jackie Chan.
In particolare il presidente russo sarebbe coinvolto indirettamente attraverso la figura di Sergei Roldugin: un musicista, indicato fra i suoi migliori amici e padrino di una delle sue figlie, che sarebbe il terminale almeno nominale di uno spostamento di due miliardi di dollari partiti da Bank Rossya (un istituto di credito guidato da Yuri Kovalciuk, che gli Usa sostengono essere una sorta di banchiere del Cremlino), indirizzati verso Cipro e il paradiso off-shore delle Isole Vergini Britanniche. Sospetti che peraltro il Cremlino respinge come una montatura, assicurando che la Mosca ha i mezzi per difendere in sede legale la reputazione di Putin.
E poi ci sono gli italiani che sono circa 800, tra cui Luca Cordero di Montezemolo, l'imprenditore latitante Giuseppe Donaldo Nicosia e il pilota Jarno Trulli. "Lo studio Mossack Fonseca ha curato anche gli interessi del presidente di Alitalia", spiega L'Espresso, "Nei primi mesi del 2007 sono stati siglati una serie di contratti che, tra l'altro, indicano Montezemolo come procuratore di Lenville. Il manager, a quell'epoca al vertice di Ferrari e presidente di Fiat, avrebbe ricevuto la delega per operare su un conto alla Bim Suisse, filiale elvetica dell'italiana Banca Intermobiliare. Montezemolo non ha risposto alle nostre richieste di chiarimenti".
Se si rispettano le leggi e si dichiarano, le operazioni offshore sono per lo più legali, ma l'inchiesta dell'Icij dimostra come non
sempresono state seguite le norme che permettono di individuare i clienti coinvolti in attività illegali, gettando un ombra anche su importanti istituti di credito internazionali (nel dossier spuntano anche Ubi e Unicredit).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.