Proto corteggia Benetton: 112 milioni per il 5% di Rcs

Alessandro Proto ci riprova. Dopo aver riunito in un contropatto alcuni investitori esteri che hanno acquistato il 2,84% di Rcs, il finanziere ha annunciato ieri di aver presentato un'offerta a Benetton per acquisire il 5,1% del Corriere che fa capo a Edizione, la holding della famiglia di Ponzano Veneto. Quest'ultima ha confermato di aver ricevuto la proposta, ma non ha fornito ulteriori indicazioni. Anche se nei mesi scorsi Gilberto Benetton (da sempre vicino alla galassia Mediobanca) aveva escluso una cessione pur non facendo parte del patto. Parole che tuttavia non hanno fatto scemare l'interesse degli altri due soci forti che sono fuori dal patto di sindacato: «Il rottamatore dei salotti buoni» Diego Della Valle (8,7%) e il «continuista» Giuseppe Rotelli, primo azionista con diritti di coto fino al il 16,55 per cento.
L'offerta di Proto Consulting è caratterizzata da un prezzo unitario di 3 euro. Ieri Rcs ha perso il 4,41% a 1,3 euro scendendo dopo un mese e mezzo sotto il miliardo di capitalizazione. Il premio è dunque del 130% sul valore di Borsa, ma per i Benetton è addirittura del 300 per cento. Il bilancio 2011 di Edizione infatti computa la Rizzoli a 28,05 milioni. Dunque i 37,36 milioni di titoli di Ponzano - dopo varie svalutazioni - sono stati portati a 0,75 euro. I 3 euro di Proto farebbero intascare 112,1 milioni, Toccherà a Gilberto Benetton e ai suoi fratelli scegliere: anche in considerazione dell'investimento effettuato nel 2006 quando quelle azioni Rcs, vendute da Bpi, furono acquistate a 4,51 euro l'una (cioè più del 50% di quanto promesso da Proto).


«L'offerta è più che buona», ha dichiarato il finanziere (su cui la Procura di Milano e la Consob hanno acceso un faro). «Pensiamo che la partecipazione - ha aggiunto - non sia più strategica per loro ma se volessero mantenerla cercheremo altre strade». Ci vorrà fantasia per inventarsele: il flottante è ormai al 5,8 per cento.

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