A due famiglie su tre il reddito non basta per vivere: è la drammatica fotografia del nostro Paese scattata dalla Banca d'Italia. La crisi pesa soprattutto sui nuclei più giovani e su chi vive in affitto: e per tutti risparmiare è sempre più difficile. «A conferma del disagio espresso dai nuclei familiari - spiega Bankitalia in un Quaderno di Economia e Finanza dedicato al risparmio - nel 2010 è aumentata al 65% la quota di quelli che valutano il proprio reddito inferiore a quanto ritenuto necessario», mentre era al di sotto del 40% nel 1990. E questa allarmante percezione è più forte nei nuclei in cui il capofamiglia è operaio oppure disoccupato, pensionato, impiegato a tempo parziale, anche se «la percentuale di famiglie italiane indebitate è bassa nel confronto internazionale e la maggior parte di queste si collocano nei quartili di reddito più alto».
In compenso, si riduce drasticamente il saggio di risparmio delle famiglie italiane: quasi 4 punti percentuali in meno tra il 2007 e il 2011, mentre è rimasto stazionario in Francia e in Germania. Lo studio mostra un'Italia a due velocità: «Tra il 2008 e il 2010 la quota di ricchezza netta posseduta dai tre quartili di reddito più bassi è diminuita a vantaggio della classe più elevata. L'esigua frazione di ricchezza detenuta dai nuclei giovani si è ridotta ulteriormente». E nello stesso periodo è aumentata di quasi 3 punti, fino a raggiungere il 22%, la percentuale di chi ha un reddito inferiore ai consumi.
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