Da Roma a Milano, in 10 ore e 45 euro

A 110 all'ora, con 4 soste di ricarica da 40 minuti l'una. Basta non avere fretta

Da Roma a Milano, in 10 ore e 45 euro

«Da Roma a Milano in auto elettrica e senza emissioni oggi si può». Parola di Francesco Venturini, direttore di Global Enel X. Da qui l'idea di verificare questa affermazione, guidando una Nissan Leaf, auto totalmente elettrica, dalla capitale alla metropoli lombarda.

La partenza è alle 6 di un lunedì di novembre, da piazza Venezia. La batteria, al 77%, dovrebbe essere sufficiente per raggiungere la stazione di ricarica di Orte, saltando quella di Magliano Sabina. La nostra Leaf - 109 cavalli di potenza, batteria da 30 kWh, da 125 a 200 km di autonomia promessi e in listino a circa 30mila euro - non è stata progettata per ambiziosi trasferimenti extraurbani; è più una vettura da città e per gite fuori porta. Se avessimo aspettato gennaio, la nuova Leaf, dotata di un accumulatore da 40 kWh, ci avrebbe assicurato una percorrenza (dichiarata) di 400 chilometri. Fino a Orte, i chilometri da coprire sono 110. L'ansia da «ricarica» esiste e ci assale appena entrati in autostrada. Considerando quanta energia consuma un asciugacapelli, decidiamo di lasciare spento il riscaldamento. La guida extraurbana è al momento la più sfavorevole per le auto elettriche.

Tramite l'app Enel controlliamo sullo smartphone l'operatività della stazione di Orte e impostiamo la navigazione che ci porterà dritti alla meta. Alla colonnina Eva+, come visionato sull'App, non c'è nessuno. Appoggiamo la tessera (Enel la fornisce con la sottoscrizione di un contratto all'acquisto della vettura al prezzo di 0,40 euro/kWh) sul pannello della colonnina, agganciamo la presa e, sullo schermo, una batteria lampeggiante ci mostra che la ricarica è in corso. Il tempo lo inganniamo al bar vicino godendoci caffè e cornetto.

Meno di 40 minuti per il «pieno» e poco più di 10 euro spesi. Adesso, la nostra Leaf ha un'autonomia compresa tra i 125 e i 200 chilometri. Un range variabile a secondo del «peso del piede» sull'acceleratore, dell'uso del climatizzatore e del tipo di percorso, cittadino o extraurbano.

Si riparte: alla velocità di circa 110 orari, il segnalatore istantaneo del consumo sul cruscotto si assesta sul terzo livello di dieci. Poco traffico, procediamo a velocità costante. Con la nostra guida economica, saltiamo la stazione di ricarica di Orvieto puntando su Val di Chiana. A 15 chilometri dall'arrivo abbiamo ancora tanta energia, spingiamo un po', qualche sorpasso e arriviamo al parcheggio dell'Outlet con il 6% a disposizione. Oltre alla colonnina Eva+ che consente una ricarica veloce, ne troviamo diverse per una ricarica più lenta. Il procedimento è sempre lo stesso. Sono le 10, in attesa che si completi l'operazione, facciamo un po' di shopping. In auto un po' di musica ci tiene compagnia. Incredibilmente, ancora niente traffico. Da Val di Chiana a Barberino, quasi 130 km a velocità costante, sempre a 110 orari. Accanto alla stazione di ricarica, ci sono diversi ristoranti. Il tempo di inserire la presa, una telefonata, due passi. Alle 12 in punto siamo a tavola a gustare un'ottima Chianina. Per attraversare l'Appennino percorriamo la direttissima. Terminati i tunnel, all'altezza di Roncobilaccio, ci troviamo a seguire un enorme autoarticolato, l'effetto scia si fa sentire sui consumi.

Saltiamo la sosta di ricarica che avevamo programmato a Reggio Emilia e raggiungiamo il parcheggio del «Fidenza Shopping» percorrendo quasi 180 chilometri. Meno cento all'arrivo. Per ricaricare l'accumulatore, questa volta proviamo il sistema di pagamento tramite app al prezzo di 0,25 euro al minuto.

Il tempo di ricarica per arrivare al 90% di batteria è di 20 minuti, altri 20 servirebbero per riempire l'ultimo 10%. Per noi è sufficiente. Con una spesa totale di 45 euro arriviamo all'aeroporto di Linate alle 15,50 infrangendo il muro delle 10 ore. Per dei pionieri come noi è un bel successo.

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