"La prova mercato l'abbiamo superata, ma mi preoccupa lo scontro con l'Europa". Paolo Savona sconfessa gli allarmisti turbati dallo spread e dalle tensioni sulle piazza finanziarie.
"Non siamo preoccupati, il mercato si sta comportando moderatamente", dice il ministro per gli Affari europei, "Noi stessi ci aspettavamo altro. Non siamo preoccupati da mercati, ma dallo scontro politico fra elite conservatrici e le forze innovative presenti non solo in Italia. Io credo nel mercato, ho sempre creduto nel mercato e lo trovo più sano dello scontro politico".
Savona difende il programma "moderato e con tutte le cautele necessarie" del governo e avverte però l'Europa che potrebbe contrastare questo esecutivo: "Deciderà il popolo non io, io mi metto da parte", assicura, "Una crisi finanziaria credo non interessi a nessuno perché significherebbe instabilità politica per l'Italia e sarebbe grave anche per l'Europa. Io penso che si troverà un punto di incontro". Poi critica fortemente le politiche europee: "Dicono che il 2,4% di deficit sia troppo?", si chiede, "Cosa dobbiamo fare con una politica monetaria che cambia segno e con il rallentamento della crescita internazionale? L'Unione europea tiene il pilota automatico in questa situazione. Allora se rischia di andare contro un iceberg tiene il pilota automatico lo stesso? Non le interessa? Non ho perso la fiducia. Draghi resta lì fino al 2019. Non credo che nessuno abbia interesse che l'Italia entro in una crisi".
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