Boccata d'ossigeno per il mercato immobiliare: nel 2017 sono, infatti, aumentate del 9,3% le compravendite di abitazioni, di cui oltre la metà (310mila sui 553mila contratti) sottoscritte con le agevolazioni prima casa, anche se il valore medio dei contratti è diminuito di 126mila euro dai 148mila dell'anno precedente. Lo si evince dal Rapporto Dati Statistici Notarili che ha elaborato i dati delle operazioni effettuate dal 98% dei notai, offrendo una fotografia attuale sul Paese e sul settore.
Più in generale l'andamento del mercato immobiliare nel 2017 ha registrato un aumento del 6,7% con oltre 862mila operazioni effettuate rispetto alle 808mila del 2016. Gli acquisti sono concentrati a Nord (che assorbe il 55,3% delle operazioni) e in particolare nel Nord Ovest (che conta su 1.800 compravendite ogni 100mila abitanti), pur mostrando un andamento positivo su tutto il territorio nazionale con Molise, Marche, Sicilia e Puglia che hanno registrato rialzo di oltre undici punti percentuali rispetto all'anno prima. La sola eccezione, nel 2017, è stato l'Abruzzo (-4,5%).
Al di là delle abitazioni, i terreni agricoli hanno registrato un rialzo del 4,2%, mentre i terreni edificabili sono saliti del 12,9 per cento. Un segnale quest'ultimo che evidenzia l'aumento della fiducia nell'edilizia, soprattutto se si considera che il balzo delle compravendite di terreni edificabili ha riguardato prevalentemente proprietà valutate tra i 700mila e il milione di euro. In leggero calo, invece, le transazioni di fabbricati strumentali (-1,4%) soprattutto se ceduti da imprese. In parallelo all'aumento delle compravendite è decollata anche l'erogazione di i mutui ipotecari (6,7%) che, per il 71% riguardano finanziamenti di importo fino a 150mila euro. Prestiti in forte aumento in Molise (+28%), Sardegna (+18%), Campania (+12,4%), Puglia (+11%) e Piemonte (+10%), mentre si muovono in controtendenza Abruzzo (-7,9%) e Val d'Aosta (-1,2%). Il rapporto segnala poi un balzo del 35% nei finanziamenti di importo compreso tra i 450mila e i 500mila euro, un altro dato che può essere letto in un ottica di maggiore fiducia e di ripresa degli investimenti.
Sempre nell'ambito immobiliare, lo studio segnala un rallentamento delle donazioni (-2,2%), strumento utilizzato, soprattutto a Sud, nella pianificazione famigliare anche in vista della successione del donante. Piace meno rispetto al passato anche la donazione della nuda proprietà tra gli over 76 (che in genere ne mantengono l'usufrutto): simili contratti infatti nel 2017 hanno registrato a «una vistosa diminuzione» del 3% rispetto al 2016.
In calo (-3%) anche le donazioni mobiliari (come denaro, azioni) che si concentrano sopratutto a (il 20% delle operazioni avviene a dicembre) Infine, i notai evidenziano un balzo del 10% nel numero delle società di capitale passate da 91.957 nel 2016 a 101.198 nel 2017. In particolare, il numero è stato trainato dalle associazioni temporanee di impresa (+23%), un buon segno per la ripresa delle opere pubbliche.
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